Nel 2015 il numero dei canali televisivi ricevibili sull’intero territorio nazionale sono stati 406. Il numero include tutti i canali trasmessi sui Mux nazionali terrestri, sulle piattaforme satellitare Sky e Tivusat, e include le versioni Time Shift +1 (39), HD (95) e i canali stranieri (lingua) (55).
L’anno che si è appena concluso registra un saldo netto, tra la chiusura e il lancio di nuovi brand, negativo rispetto al 2014 e pari a -8 canali. Si tratta di un’inversione di tendenza, dopo un periodo di crescita ininterrotta dal 2012, anno di completamento della digitalizzazione del segnale terrestre, quando i canali ricevibili sul territorio nazionale erano 385 (+5%).
Nel 2015 i canali presenti sulla piattaforma digitale terrestre si sono attestati a 130 unità, in lieve aumento rispetto all’anno precedente (+3 canali) contro un valore al di sotto delle 100 unità nel 2012 (+33%).
Il satellite (pay+free) passa invece da 343 a 335 canali televisivi (-8 unità). Si tratta di dati al lordo delle duplicazioni sulle diverse piattaforme.
I canali gratuiti passano da 159 a 163 nell’ultimo anno (+4 canali): si tratta di una crescita di 35 unità (+27%) dal 2012, grazie allo sviluppo di nuovi canali specializzati precedentemente prerogativa della sola offerta a pagamento, ma il tasso di incremento annuale risulta molto ridimensionato. Nell’ultimo anno, i canali a pagamento calano invece di 12 unità. L’offerta a pagamento nel complesso appare più variabile, e in calo rispetto ai livelli del 2012.
Nell’ultimo anno i maggiori avvicendamenti, in termini numerici, si sono verificati nell’ambito delle offerte a pagamento, soprattutto nei mesi centrali dell’anno, con la riorganizzazione di aree tematiche dedicate e il riassetto di alcuni Gruppi societari. Nel mese di giugno RTI-Mediaset, in previsione della nuova stagione autunnale del campionato di calcio di Serie A e della Champions League (dopo l’acquisizione dei diritti in esclusiva), ha rivisto l’intera offerta a pagamento di Mediaset Premium, lanciando una serie di nuovi canali, tra cui alcuni in alta definizione. Sempre nel periodo estivo, la piattaforma satellitare ha perso alcuni canali a pagamento, prodotti da editori internazionali (AMC Networks) e ha visto la riorganizzazione della famiglia di canali di Viacom International Media Networks, a seguito del più ampio accordo che ha segnato il passaggio di proprietà del canale MTV sul digitale terrestre (LCN 8) a Sky Italia.
All’interno del comparto dei canali in chiaro si segnala l’avvicendamento nella proprietà di alcuni canali (Deejay TV è passato dal Gruppo Espresso a Discovery Italia, MTV da Viacom a Sky Italia); la cessione dell’autorizzazione a trasmettere all’LCN 27, passato da Class TV a Sky TG24; il lancio del canale Gazzetta TV. Ma l’aspetto più qualificante è stato l’aumento dell’offerta gratuita in alta definizione: nel 2015 hanno visto il lancio le versioni HD dei canali La7, La7D e Rai Sport 1.
L’offerta di canali in alta definizione è passata da 65 canali nel 2012 a 95 nel 2015, con ben +9 canali negli ultimi due anni. L’offerta in HD è presente soprattutto sulla piattaforma satellitare (più capiente agli attuali standard di compressione del segnale), che ospita anche un canale 3D. Ma gli sforzi e gli investimenti sono in aumento da parte di tutti i principali editori televisivi.
Nelle prime settimane del 2016, Gazzetta TV di RCS Media Group, a solo un anno dal suo lancio, ha chiuso le trasmissioni sul digitale terrestre (LCN 59) lasciando spazio al canale Split TV di DeAgostini Editore, e probabilmente continuando a portare avanti il proprio progetto sul Web.
Nelle prossime settimane è stato annunciato lo sbarco del canale Paramount Channel targato Viacom al posto di Sky TG24 (LCN 27) che passa alla posizione di Effe TV (LCN 50), tra i canali all-news. Effe TV esce dal digitale terrestre e dalla ricezione in chiaro, rimanendo un’esclusiva all’interno dell’offerta a pagamento di Sky Italia (Determina AGCom 1/16/DIS).
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