Sono oltre 75 milioni I ricevitori DAB/Dab+ venduti nel segmento consumer e automotive alla fine del 2018, con un balzo del 15% rispetto al 2017. I nuovi dati pubblicati da World DAB, l’associazione globale per la promozione del DAB si riferiscono all’Australia e alcuni dei maggiori mercati europei – Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Norvegia Svizzera e Regno Unito.
L’Italia risulta al quarto posto per numero di ricevitori venduti in Europa, con 4,3 milioni, preceduta dalla Norvegia (unico Paese al mondo che ha effettuato lo spegnimento del segnale analogico nel dicembre 2017), con 6 milioni, la Germania, circa 12 milioni e il Regno Unito, oltre 39 milioni.
L’Italia è quarta in Europa per percentuale di nuovi modelli di automobili con ricevitori DAB incorporati, con il 46%, nonostante ci siano oltre 6500 km di dorsali autostradali italiane coperte dalla nuova tecnologia (quarta nel mondo). Sul dato delle automobili si segnala il gap rispetto ai Paesi in cima alla classifica: i nuovi modelli di automobili con ricevitori DAB incorporati superano il 90% in Norvegia, Svizzera e Regno Unito. Un indice della diffusione di tali interfacce sui nuovi modelli in mercati esteri e dell’importanza di spingere questo segmento. L’Italia ha fatto un balzo sui ricevitori DAB nelle automobili, dal 32% del 2017 al 46% attuale, ma molto rimane da fare, anche considerando l’alta percentuale di ascolto radiofonico fatto in mobilità in auto (oltre l’87%).
Nel comunicato relativo ai dati World DAB fa riferimento alle norme contenute nel Codice delle Comunicazione Elettroniche Europee, che richiedono la predisposizione obbligatoria di ricevitori DAB nelle automobili a partire dalla fine del 2020.
Anche in Francia è stata approvata una legge che anticipa l’obbligatorietà dei ricevitori DAB nelle auto di 6 mesi (giugno 2020): ciò avviene nonostante la copertura del territorio francese sia molto più bassa (21%) e la politica di rapida implementazione della copertura intrapresa dal governo oltralpe stia prediligendo le aree metropolitane.
Nell’ infografica pubblicata dal World DAB risultano altri dati significativi, quali: la copertura, all’82% in Italia, ottava prima di Australia e Francia, copertura soprattutto outdoor che procede rapidamente ma su cui influisce, probabilmente anche l’orografia del nostro territorio; la penetrazione dei ricevitori DAB nelle abitazioni; l’offerta, dalla quale risulta che l’Italia è fra i mercati con la maggiore offerta di programmi digitali, seconda solo alla Svizzera, Paese in una fase molto più avanzata di adozione del digitale e prossima allo switch off (entro il 2024); l’ascolto DAB, già superiore al 50% nel Regno Unito, al 60% in Svizzera, sintomo dell’adozione rapida del pubblico; la pletora di nuovi Paesi che stano implementando una politica attiva di promozione del DAB (21 citati nella sola infografica. E’ questo forse il dato più interessante, dal quale risulta con chiarezza che dove gli investimenti effettuati in rete (copertura) e l’offerta digitale (simulcast e nuova) sono appoggiati con una politica chiara di promozione delle tecnologia e dei terminali al pubblico quest’ultimo abbraccia la nuova tecnologia, che offre un’esperienza di ascolto più ricca. Traghettare la radio, intesa come editori radiofonici e pubblico, per quest’ultimo soprattutto lo zoccolo duro, quelli che ascoltano la radio in macchina, nel digitale inteso come DAB (non, o non solo, radio via IP) è una scelta di sistema che si deve declinare in ricevitori predisposti, anche ibridi, e piattaforme che permettano alla radio di mantenere la propria preminenza nell’ambiente digitale: come la piattaforma Radio Player per es., che ha appena aggiunto la Danimarca fra i mercati europei di adozione.
Questo e altri temi saranno oggetto dell’incontro WorldDAB Automotive 2019, che avrà luogo a Torino a partire dal 20 giugno prossimo (programma).