Radio France, fra razionalizzazione e diversificazione. È di 645 milioni di euro il budget che Radio France avrà a disposizione per il 2025, e di 24 milioni i risparmi che dovrà effettuare: è quanto risulta dal recepimento della legge finanziaria del febbraio scorso da parte del Consiglio di amministrazione dell’emittente pubblica. La presidente Sibyle Veil ha reagito annunciando razionalizzazioni dell’organizzazione e delle attività, queste ultime volte ad aumentare i ricavi da diversificazione (principalmente concerti delle formazioni musicali di Radio France e organizzazione di eventi). La richiesta di fare economia interviene in un momento in cui il gruppo, con i suoi 6 canali nazionali e le 44 radio locali, riporta un record storico di audience: 30,3% di Share (Médiamétrie gennaio-marzo 2025). Fra le nuove strategie si segnala la fine della diffusione FM della radio nazionale Mouv’ (target giovani), con la restituzione delle relative frequenze FM (e risparmi stimati per 10 milioni di euro) e il trasferimento online, senza conduzione; e il lancio di una radio per i bambini che inizialmente attingerà al ricco archivio di oltre 4000 podcast dedicati a questo target che l’emittente ha prodotto negli ultimi 20 anni. Inoltre il gruppo potenzierà l’offerta informativa in un contesto di crescente diffusione delle fake news. France Info, la All News del gruppo (4,9 milioni di Reach quotidiana – Médiamétrie gennaio-marzo 2025), avrà un ruolo centrale in tale strategia: la sua rete di diffusione FM sarà potenziata trasferendo una parte delle frequenze dell’emittente France Musique a France Info. L’investimento sarà anche sull’informazione locale, dal momento che le 44 stazioni locali, dal gennaio scorso denominate “ICI” (“QUI”) che da sempre danno grande spazio all’informazione locale, e che dovrebbero beneficiare del trasferimento delle frequenze FM a France Info, attualmente al vaglio dell’Arcom.Infine, France Musique concentrerà la sua diffusione sulla rete DAB+, che offre migliore qualità audio.
Regno Unito: crescita digitale e boom della radio commerciale. L’ultimo rapporto RAJAR evidenzia una crescita costante dell’ascolto digitale e una netta leadership della radio commerciale: quest’ultima detiene ora il 54,9% del totale delle ore di ascolto, superando il 45,1% della BBC, confermando così un trend pluriennale di crescita a favore degli operatori commerciali. L’ascolto digitale (online + DAB) raggiunge nuovi massimi, con l’ascolto online che rappresenta il 28,5% del totale dell’ascolto radiofonico. Anche l’uso degli smart speaker tocca un nuovo record, salendo al 17,6%, rispetto al 16,6% nel primo trimestre del 2024. L’ascolto digitale è trainato dagli ascoltatori delle radio commerciali: l’ascolto online rappresenta il 32,3% del consumo di radio commerciale. L’uso degli smart speaker nella radio commerciale è salito al 21,4%, rispetto al 20,7% dello stesso periodo dell’anno scorso. Il pubblico totale della radio nel Regno Unito resta elevato, raggiungendo 50,1 milioni di ascoltatori a settimana, in crescita rispetto ai 49,9 milioni dello stesso trimestre del 2024. La radio commerciale raggiunge ora 8,5 milioni di ascoltatori in più rispetto alla BBC, rispetto agli 8,4 milioni nel primo trimestre del 2024.Il tempo medio trascorso ad ascoltare la radio commerciale è rimasto stabile: 14,1 ore settimanali, contro le 14 ore dello stesso periodo dell’anno scorso. Link all’ infografica.
WorldDAB Automotive 2025: la radio al primo posto nell’auto con il DAB+. l prossimo 19 giugno a Madrid, l’industria della radio digitale si riunirà per l’edizione 2025 di WorldDAB Automotive, l’evento annuale che mette in contatto il settore radiofonico e con quello automotive. Il tema di quest’anno, “Broadcast First!”, celebra il ruolo centrale della radio via etere nell’ecosistema delle auto connesse e intelligenti. La conferenza si terrà al Palacio Neptuno, nel cuore della capitale spagnola. L’edizione 2025 arriva in un momento di forte slancio per la radio DAB+ in tutto il mondo, con sviluppi significativi in Francia, Australia, Penisola Iberica e in altri mercati. La Spagna – paese ospitante dell’evento – ha visto nel 2024 il lancio del DAB+ da parte del broadcaster pubblico RTVE. Le trasmissioni digitali di Radio Nacional de España (RNE) sono ora disponibili in 15 città, mentre si stima che oltre 4 milioni di veicoli sulle strade spagnole siano già dotati di ricevitori DAB+. L’evento, in presenza è apeeto alla partecipazione di tutti, membri e non di World DAB, gratuitamente previa registrazione. Non è previsto lo streaming live, ma tutti gli interventi saranno successivamente pubblicati sul canale YouTube dell’associazione. WorldDAB, è il forum globale dedicato alla promozione del DAB+. dettagli relativi all’evento nel nostro calendario.
UK, Ofcom: podcast in crescita tra i giovani, radio ancora centrale, streaming musicale guadagna terreno. Nel Regno Unito, l’ascolto audio si conferma sempre più articolato e multicanale. È quanto emerge dall’edizione 2025 della Audio listening in the UK, pubblicata il 21 maggio, che analizza le modalità e le preferenze di ascolto degli utenti britannici rispetto a contenuti e piattaforme audio. Il podcast si consolida come fenomeno in espansione, in particolare tra i giovani e nelle fasce ad alto reddito. Oltre un quinto degli adulti ascolta podcast ogni settimana, con punte del 28% tra i 25-34enni e del 30% nella fascia 35-44 anni. Gli ascoltatori abituali di podcast tendono a preferire l’ascolto via smartphone e dichiarano di seguire in media cinque episodi a settimana, privilegiando intrattenimento, attualità, comicità e talk show. La radio tradizionale mantiene una posizione centrale, nonostante la crescita di ascolti via smart speaker e online. Il dispositivo più utilizzato per ascoltare la radio resta l’apparecchio radiofonico, anche se l’ambiente domestico favorisce l’utilizzo degli smart speaker (26% del tempo d’ascolto), mentre smartphone e laptop dominano in contesti lavorativi. Interessante notare che, tra i contenuti fruiti via smart speaker, la radio live online rappresenta ancora la quota maggiore (55%), seguita dalla musica in streaming (oltre un terzo del tempo d’ascolto). Tuttavia, il 60% degli utenti riferisce che il proprio dispositivo ha riprodotto contenuti errati in risposta ai comandi vocali. Infine, i servizi di musica in streaming e la radio musicale raggiungono oggi lo stesso livello di ascolto settimanale, di circa sei adulti su dieci. I giovani restano nettamente più orientati allo streaming rispetto agli over 55, i quali invece continuano a preferire i formati fisici: il 78% ha ascoltato CD, vinili o cassette nell’ultimo anno. Link al rapporto completo

Radio e Audio nei big 5 dall’Osservatorio Radio CRTV. Un’analisi dettagliata dei maggiori mercati radiofonici europei (comparata big 5: Germania, UK, Francia, Spagna e Italia) inclusiva di un inquadramento nel mercato allargato dell’audio, è l’oggetto della seconda edizione dell’Osservatorio Radio a cura di Confindustria Radio Televisioni.
Qui di seguito un grafico estratto dalla presentazione del rapporto:


L’Osservatorio Radio in Europa 2024-25 è accessibile a questo link dove sono disponibili anche le sintesi in inglese e francese.
Fonti: AER, WorldDAB, Rajar, Ofcom. Collaborazione di A.Pedroia per la Francia
				
															

