
È il 6 novembre 1976 quando Radio Zeta inizia le sue trasmissioni, agli albori della radiofonia privata italiana, grazie allo spirito pionieristico del suo fondatore Angelo Zibetti. Con la liberalizzazione, che pone fine al monopolio Rai, nascono in quegli anni le prime emittenti libere e, con loro, un nuovo modo di fare radio, che sancisce il passaggio da una forma di comunicazione ingessata, al servizio dello Stato, a una più informale, sciolta, a dimensione domestica, in una parola libera.
Angelo Zibetti, giovane imprenditore, ne coglie subito l’enorme potenzialità e trasforma in pochi anni la sua piccola emittente locale in una grande radio sovraregionale, che oggi è praticamente un’istituzione, con una identità ben precisa e non paragonabile a nessun’altra.
Radio Zeta, infatti, ha caratteristiche tutte sue che la pongono come un cameo in mezzo al panorama radiofonico attuale. Nasce come emittente generalista e piace a tutti, grazie alla trasmissione della musica più attuale e alla conduzione spigliata e divertente dei conduttori. Negli anni però Radio Zeta acquista una più definita identità, sia dal punto di vista musicale che del rapporto con il suo pubblico. L’interazione con gli ascoltatori si fa sempre più stretta, prima attraverso il telefono e le dediche, poi anche con altri mezzi, come i social network , le feste in piazza e i viaggi.
Radio Zeta diventa la radio di famiglia. Oggi può vantare un pubblico enorme di fedelissimi che pochissime altre emittenti possono dire di avere. Gli ascoltatori di Radio Zeta ascoltano solo Radio Zeta, e partecipano attivamente ai programmi, con le telefonate in diretta, le dediche e i social network; molti si conoscono fra di loro e conoscono personalmente i conduttori, grazie ai viaggi condivisi e alle feste in piazza con la musica di Radio Zeta.
Già, la musica, altra caratteristica peculiare di questa emittente. Radio Zeta trasmette solo i successi di oggi e di ieri, ma soprattutto la musica da ballo proposta dalle più grandi orchestre. Un genere musicale, quest’ultimo, che negli anni ha subìto, più di ogni altro, una grande evoluzione, passando dal classico “liscio” a sonorità più complesse, capaci di trasformare un brano semplicemente ballabile in una canzone vera e propria. Questa “specializzazione” ha fatto sì che si raccogliesse intorno a Radio Zeta un pubblico che possiamo certo definire “adulto”, ma che in realtà copre un range molto ampio, che va dai trenta ai cento anni. Ascoltano Radio Zeta mamma e papà, mentre viaggiano in auto verso il lavoro; l’ascoltano i nonni, per la musica e la compagnia di voci amiche; l’ascoltano i bimbi, per le sue canzoni piene di allegria.
L’ascoltano tutti: perché Radio Zeta è – veramente – la radio di famiglia.