Una politica solida per il settore televisivo, responsabilità per le piattaforme online, garanzie per i diritti e le libertà: è quanto richiede ACT, l’Associazione per la televisione commerciale europea nel proprio progetto per il prossimo quinquennio (Blueprint for EU Media policy 2019-2024). L’Associazione della Televisione Commerciale (ACT l’acronimo inglese) ha celebrato in questi giorni i 30 anni di attività in qualità di “voce” della televisione commerciale nell’Unione Europea. Attiva dal 1989, rappresenta 28 emittenti di altrettanti Stati membri e difende le politiche che favoriscono il pluralismo dei media e la diffusione dei contenuti di qualità europei. Crtv collabora con ACT, come con altre associazioni europee, quali EBU (emittenti pubbliche) o AER (radio, di cui è associata) per unire le forze su temi europei di comune interesse per il settore.
In occasione della celebrazione del trentennale, l’Associazione ha presentato il proprio progetto per la politica dei media nei prossimi 5 anni rivolto in primis alla Unione Europea che avvia un nuovo ciclo politico.
- Robust media policy. Una visione industriale della politiche del settore, coerente, coordinata, a fronte di anni di politiche e approcci legislativi poco coordinati con norme stringenti e regolazione di settore troppo specifica. La visione coordinata deve, fra l’altro, facilitare l’accesso ai finanziamenti, e un programma di alleggerimento e liberalizzazione delle norme di settore; un nuovo quadro competitivo che permetta da un lato alle aziende televisive europee di crescere in scala e scopo, dall’altra di limitare l’abuso di posizioni dominanti già in essere soprattutto nell’ambiente online;
- Responsible platforms. La richiesta rivolta alla UE, che si accinge lavorare su un Digital Services Act (Progetto della Presidente della Commissione Van Der Leyen) è di creare un ambiente che promuova e remuneri i diritti e favorisca l’innovazione: gli accenni espressi sono al copyright (recepimenti nazionali) e alla privacy (GDPR e e-privacy). Si richiede in particolare che le piattaforme online favoriscano accesso (ai dati degli utenti generati dai broadcaster) e garantiscano trasparenza, ad es, degli algoritmi, e qualità dei contenuti ad evitare la diffusione della disinformazione online, Una chiave utile è secondo ACT è nella pubblicità online, in forte crescita: le piattaforme devono rispondere della comunicazione pubblicitaria e dell’associazione/posizionamento della stessa accanto a contenuti affidabili. “L’Europa può agire a vari livelli, tra cui l’estensione delle misure SMAV, la regolamentazione della disinformazione politica online o della pubblicazione di annunci che non sono soggetti alle regole di controllo editoriale. Gli obblighi di comunicazione commerciale applicati alle piattaforme online contribuiranno a incentivare la conformità, tutelando investitori pubblicitari e individui”.
- Reliable rights and freedom. Territorialità dei diritti e libertà contrattuale sono alla base del finanziamento dell’audiovisivo europeo. “Particolare attenzione sarà diretta dall’Associazione al recepimento della direttiva via cavo e via satellite (campo di applicazione e veto delle emittenti); legittimità del geoblocking come pilastro del finanziamento dell’AV e la creatività, opt-in della portabilità per i servizi FTA nella prossima revisione dei servizi di portabilità. Soprattutto si sottolinea la richiesta di standard più alti e focus sulle misure di enforcement per la direttiva copyright. L’industria si aspetta standard di responsabilità forti e chiari, in particolare sulle nozioni di best effort e diligenza. Particolare attenzione deve essere dedicata alle misure di enforcement efficaci e a misure tecniche implementabili su tutte le piattaforme, alla lotta alla pirateria.
L’Associazione ricorda che la televisione in Europa conta oltre 8000 canali, 50% dei servizi VOD; investe oltre 20 miliardi di euro in produzione, distribuzione tecnologie; è il mezzo più autorevole e affidabile insieme alla radio; ha centinaia di milioni di spettatori ogni giorno.
Il Blueprint è stato lanciato ufficialmente a Bruxelles, dove sono convenuti i CEO di TV commerciali di tutta Europa per trasmettere un messaggio unito.
Commentando il lancio Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset e membro fondatore dell’ACT, ha dichiarato: “Non siamo più un piccolo club di imprenditori europei, nostro obiettivo comune è ancora l’impegno a mantenere viva la missione che ci ha uniti trent’anni fa : essere il motore dei contenuti originali in Europa. ”