Pratiche commerciali scorrette relative alla prestazione del consenso su raccolta e utilizzo dei dati, e clausole vessatorie nei termini e le condizioni contrattuali: sono 6 le istruttorie avviate dalla Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti di alcuni dei principali operatori a livello globale di servizi di cloud computing, e fra questi alcune multinazionali del web. I soggetti coinvolti, Google (per il servizio Google Drive), Apple (per il servizio iCloud) e Dropbox, sono ciascuno interessato sia dal procedimento per presunte pratiche commerciali scorrette e/o violazioni della Direttiva sui diritti dei consumatori sia da quello per presunte clausole vessatorie.
Per quanto riguarda le istruttorie per pratiche scorrette avviate nei confronti di Google e Apple sotto scrutinio sono: la mancata o inadeguata indicazione, in sede di presentazione del servizio, dell’attività di raccolta e utilizzo a fini commerciali dei dati forniti dall’utente; e il possibile indebito condizionamento dei consumatori, che non sarebbero in condizione di esprimere all’operatore il consenso per utilizzare il servizio di cloud storage. A Dropbox, si imputa – in aggiunta – di aver omesso di fornire in maniera chiara e immediatamente accessibile le informazioni su condizioni, termini e procedure di recesso dal contratto, e sui meccanismi extra-giudiziali di conciliazione delle controversie.
Per quanto riguarda le clausole vessatorie, sotto procedimento sono alcune condizioni contrattuali quali: l’ampia facoltà – da parte dell’operatore – di sospendere e interrompere il servizio; l’esonero di responsabilità anche in caso di perdita dei documenti conservati sullo spazio cloud dell’utente; la possibilità di modifica unilaterale delle condizioni contrattuali; la prevalenza della versione in inglese del testo del contratto.
Le criticità rilevate dalla istruttorie ribadiscono, qualora fosse necessario, la necessità di delineare dei quadri giuridici di riferimento per l’ambiente online e all’interno di esso in particolare per le multinazionali del web che in esso hanno una presenza pervasiva e dominante in diversi segmenti, soprattutto quelli strategici, come il cloud, a tutela di utenti e business.
Con l’avvio dei procedimenti – CV194 – GOOGLE DRIVE, CV195 – DROPBOX, CV196 – ICLOUD (Apple) si apre anche la consultazione di eventuali stakeholder: i soggetti legittimati a partecipare alla consultazione sono le associazioni di categoria rappresentative dei professionisti a livello nazionale e le camere di commercio o loro unioni che risultino interessate dalle clausole oggetto del procedimento, le associazioni dei consumatori, rappresentative a livello nazionale. La partecipazione, entro il termine perentorio di 30 giorni dalla pubblicazione (datata 7 settembre) avviene per iscritto, attraverso le caselle di posta elettroniche dedicate. commenti non saranno oggetto di pubblicazione, ma verranno acquisiti ed eventualmente utilizzati.