Si è svolta il 4 maggio, in videoconferenza, l’audizione di Confindustria Radio Tv con l’AGCOM nell’ambito del procedimento di cui alla Delibera 71/22/CONS recante “la disciplina dei procedimenti in materia di autorizzazione ai trasferimenti di proprietà delle società radiotelevisive e dei procedimenti di cui all’articolo 51, commi 3, 4, 5, 6 e 7, del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 208”. In rappresentanza dell’Associazione, il Direttore Generale Rosario Donato e Annamaria La Cesa, Normativa e Regolamentare.
CRTV ha rilevato come l’importante tutela del mercato e della concorrenza non possa essere perseguita a scapito di altre esigenze, prima tra tutte la vitalità del settore radiotelevisivo. Celerità, economia procedurale e certezza del diritto devono essere le linee guida imperative che ispirano il regolamento in discussione.
Nella revisione delle disposizioni, occorre prestare particolare attenzione alla celerità delle tempistiche dei procedimenti e alla certezza degli stessi, anche al fine di evitare le paralisi di mercato e dell’attività degli editori.
Si è sottolineata la necessità di sottoporre alla normativa soggetti che risultano esenti da ogni obbligo per verificare se essi siano in posizioni lesive del pluralismo.
Riguardo all’aspetto concorrenziale nel settore audiovisivo, CRTV ha osservato come un’intesa stipulata da un soggetto non operante nel SIC non possa avere un effetto anticoncorrenziale rispetto allo stesso o a singoli mercati che lo compongono.
Non è infatti configurabile un’intesa anticoncorrenziale tra soggetti non operanti nel medesimo mercato né nell’insieme dei mercati che compongono il SIC.
Rispetto ai termini per la conclusione dei procedimenti disciplinati dal regolamento si è suggerito di ridurre gli stessi e soprattutto di prevedere espressamente una conseguenza per il mancato rispetto dei tempi. Ciò anche per rendere effettive le esigenze, già rappresentate, di celerità e certezza.
Inoltre, sarebbe opportuno ipotizzare durate differenziate per i procedimenti relativi ad operazioni che potrebbero determinare effetti gravemente lesivi del pluralismo, ai sensi dell’art. 51 TUSMA, in ragione dei soggetti coinvolti.
CRTV auspica che, anche con l’ausilio dell’Autorità, la normativa e la regolamentazione futura riequilibri gli obblighi posti in capo agli operatori della comunicazione, evitando l’imposizione di ulteriori regole solo al sistema radiotelevisivo.