Agcom: audizione CRTV sulla protezione dei minori nel cyberspazio

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Sono necessarie misure analoghe al parental control delle emittenti. Il 7 aprile si è svolta in videoconferenza con l’Agcom l’audizione di Confindustria Radio TV nell’ambito del procedimento di cui alla delibera 16/22/CONS (si v. articolo CRTV) recante “Avvio della consultazione pubblica per l’adozione di linee guida finalizzate all’attuazione dell’articolo 7-bis del decreto-legge 30 aprile 2020, n. 28 in materia di “sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio”.

Il Direttore Generale di CRTV, Rosario Donato, ha ricordato che CRTV e le imprese associate garantiscono da molto tempo l’impegno ad assicurare la miglior tutela dei minori nel sistema dei media. Negli anni è cresciuta la coscienza nelle emittenti dell’importanza di attuare una programmazione consapevole e quanto più protetta.

Il Cyberbullismo è un aspetto particolare della tutela dei minori, nato e diffusosi nel nuovo contesto digitale. Il fenomeno riguarda quasi totalmente le piattaforme web e il mondo della Rete; in tale nuovo contesto il modello dei sistemi di parental control risulta evidentemente insufficiente.

Con l’evoluzione dello scenario tecnologico e massmediale, legato alla digitalizzazione dei contenuti, si è assistito infatti a una radicale trasformazione dell’accesso ai prodotti audiovisivi, con la conseguente possibilità di fruizione dell’offerta audiovisiva via web (computer o mobile oltre che su tv) in grado di determinare forme di visione svincolate da logiche di palinsesto, orario di emissione, luogo e modalità di consumo.

In questo nuovo contesto la tutela dei minori non deve intendersi esclusivamente in una prospettiva tecnologica, occorre infatti anche una piena assunzione di responsabilità da parte di coloro cui è riconducibile l’immissione in Rete del contenuto audiovisivo per consentire di creare un contesto di fruizione sano.

In altri termini, occorre adottare strumenti tecnologici innovativi di protezione e diffondere una corretta educazione dell’utenza all’uso di tali strumenti. Tutti gli apparecchi televisivi sono dotati da tempo di sistemi di filtraggio avanzati e prevedono, in fase di setting iniziale, l’impostazione di codici di sblocco personalizzati per il parental control. È necessario prevedere una analoga misura per i device (telefoni e PC) attraverso i quali passano i contenuti condivisi sulla rete.

CRTV auspica che, con l’ausilio dell’Autorità, si addivenga a un riequilibrio negli obblighi posti in capo agli operatori della comunicazione, evitando l’imposizione di ulteriori regole al sistema radiotelevisivo, che determinerebbe una disparità di trattamento tra gli operatori con conseguente lesione del principio costituzionale di eguaglianza. Per evitare tale disparità occorrerà prevedere analoghi obblighi di adozione di misura di tutela anche per gli operatori che diffondono contenuti nella Rete.

 

 

 

 

 

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