Siddi, CRTV: urgenza di un mandato pieno per l’AGCOM. Nel decreto legge 30 dicembre 2019, n. 162 – Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica (“Milleproroghe”) – pubblicato in GU del 31-12-2019 (Serie generale n. 305) è stato ulteriormente prorogato di 3 mesi, con scadenza al 31 marzo 2020, il mandato delle Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e per la protezione dei dati personali. Si tratta della seconda estensione – la prima proroga era stata adottata con decreto-legge 7 agosto 2019, n. 75, art. 1.1 per il Garante delle Privacy e decreto-legge 21 settembre 2019, n. 104, art 7.1 per Agcom, successivamente convertiti in legge. I mandati delle due authority, presiedute da Antonello Soro (Privacy) e da Angelo Marcello Cardani (Agcom), erano scaduti rispettivamente a giugno e luglio dello scorso anno.
L’ulteriore proroga si è resa necessaria per garantire la continuità delle funzioni nelle more della scelta dei candidati da parte della politica – per il rinnovo del Garante Privacy la procedura prevede la selezione dei 4 membri attraverso l’esame dei curricula e il Presidente viene poi votato dai 4 membri eletti (due alla Camera e due al Senato) mentre per l’Agcom non esistono obblighi in tal senso. Ma, come noto, in regime di prorogatio le Autorità indipendenti hanno l’attività limitata ad atti di ordinaria amministrazione o a quelli indifferibili e urgenti. Nelle fasi finali di approvazione del decreto Milleproroghe, CRTV ha espresso agli interlocutori politici, attraverso una lettera e un comunicato del Presidente dell’Associazione Franco Siddi, la propria preoccupazione per l’ulteriore slittamento nel tempo del rinnovo dei vertici di due Autorità cruciali per il settore radiotelevisivo “indice di un’anomalia che può avere ripercussioni concrete e serie” auspicando una proroga il più breve possibile.
Le preoccupazioni sono state manifestate soprattutto rispetto all’Agcom, autorità di garanzia essenziale per il pluralismo dei media, per il buon funzionamento del mercato e per la promozione della leale concorrenza, come ribadito anche dalla recente direttiva europea per il settore (UE 2018/1808) e, in particolare, alla vigilia della complessa operazione di refarming della banda 700 MHz, finalizzata al rilascio di frequenze a favore del 5G (avvio a gennaio). L’ulteriore slittamento “capita senza che ad oggi si siano potute avviare le procedure di gara per l’assegnazione definitiva delle frequenze alle imprese televisive, costrette intanto ad un oneroso ridimensionamento” ha dichiarato Siddi che, pur riconoscendo l’autorevolezza dell’attuale Consiglio Agcom e l’efficienza della struttura, ne ha sottolineato l’inevitabile provvisorietà della condizione in un momento in cui “le scadenze fissate dalla legge richiedono che l’organismo di garanzia sia nel pieno esercizio del mandato nel tempo e nella più ampia legittimazione ad operare”.
Il decreto, la cui disposizione rilevante è l’art. 2, è in vigore dal giorno della pubblicazione, il 31 dicembre 2019 e dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni.
In tema di innovazione tecnologica, all’art. 42 (Agenda digitale) il decreto prevede che la Presidenza del Consiglio possa avvalersi di un contingente di personale (fuori ruolo, comando o altra analoga posizione, prevista dagli ordinamenti di provenienza), composto da sette unità con qualifica non dirigenziale, per lo svolgimento delle funzioni nella materia dell’innovazione tecnologica (diffusione di processi di innovazione tecnologica delle imprese e start-up, attuazione dell’agenda digitale diffusione dell’educazione e della cultura digitale raccordo e coordinamento con le organizzazioni internazionali ed europee operanti nel settore).
ALLEGATI
Decreto legge 30 dicembre 2019, n. 162 c.d. MILLEPROROGHE