15 novembre 2016
Si ritiene che, allo stato, nessuno dei codec attualmente in uso possa considerarsi obsoleto anche se dal punto di vista strettamente tecnologico lo standard MPEG-2/H.262, in particolare, appare oramai “maturo”, poiché le proprie prestazioni sono costanti da lungo tempo, e ampiamente “superato” vista la disponibilità di ben due standard successivi (MPEG-4 ed HEVC) molto più efficienti.
Le valutazioni in merito allo stato di sviluppo e di implementazione dei codec non potranno prescindere, nel prossimo futuro, dalla definizione e dall’attuazione di un adeguato ed organico piano di sviluppo nazionale di tutto il settore televisivo italiano, soprattutto alla luce delle recenti novità in sede comunitaria relative alla c.d. banda 700 MHz3.
In tale prospettiva, all’esito della ricognizione oggetto della presente istruttoria, appare opportuno svolgere un’attività di monitoraggio sullo sviluppo e la diffusione degli standard di codifica, indirizzata a rilevare, da un lato, la progressiva adozione da parte dei broadcaster, sia a livello nazionale che locale, degli standard MPEG-4 e HEVC, e, dall’altro lato, la penetrazione dei ricevitori d’utente che supportano le codifiche più efficienti, anche in considerazione del livello di sostituzione degli apparati e del relativo ciclo di vita.
Ciò al fine di individuare, altresì, eventuali criticità che dovessero emergere, sia in relazione agli aspetti tecnologici che a quelli di mercato, in un’ottica di promozione dell’innovazione e tutela dell’utenza.
Queste le conclusioni con cui l’Autorità delle Comunicazioni con delibera N. 457/16/CONS (All. A, parte integrale della stessa) ha chiuso l’istruttoria sulle codifiche tecnologicamente superato per la ricezione dei programmi in DVBT-2 aperta con la Consultazione pubblica N. 320/16/CONS. Alla consultazione sono stati presentati contributi di ANITEC, SKY Italia, Mediaset SpA, REASAT mentre CRTV ha partecipato in audizione. L’Associazione in quella sede ha fornito stime sulla legacy MPEG-2 nelle abitazioni italiane e ha sottolineato le criticità in termini di tempistica e programmazione della imminente cessione della banda 700MHz ad usi mobili.
La delibera è costituita da 2 articoli e un allegato tecnico che costituisce parte integrante del disposto. L’articolo 1 rimanda alla relazione tecnica, il 2 ribadisce il ruolo di monitoraggio in materia dell’Osservatorio Permanente sull’innovazione dei servizi di media audiovisivi, istituito con delibera n. 482/14/CONS.
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