Considerazioni sulla materia del divieto di pubblicità del gioco con vincita in denaro e specifiche proposte di riforma. Nella segnalazione al governo del 24 luglio scorso l’Agcom ha esercitato il proprio anche alla luce degli esiti della consultazione pubblica svolta ai fini dell’adozione delle Linee guida (delibera n. 132/19/CONS) sulle modalità di attuazione delle disposizioni introdotte con il Decreto Dignità (art. 9 decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87), e della prima esperienza applicativa, recita il comunicato. Si ricorda che alla consultazione, avviata nel dicembre 2018, e che ha coinvolto tutti i soggetti che ne hanno fatto richiesta, ha partecipato anche Confindustria Radio Televisioni.
La segnalazione è finalizzata a promuovere una “riforma complessiva della materia che assicuri la più effettiva tutela del consumatore, in un quadro di rafforzato contrasto delle pratiche di gioco illegale” l’Autorità segnala infine che l’intervento risponde anche ad esigenze di sistematizzazione del quadro normativo di riferimento, frutto di una sovrapposizione di norme nel tempo “in assenza di reciproca armonizzazione” riguardo sia ai soggetti interessati alle prescrizioni e ai divieti (ambito soggettivo), sia alle fattispecie disciplinate (ambito oggettivo).
Fra i profili di particolare rilievo individuati in vista di un processo di riforma: “assicurare la conoscenza e promuovere la consapevolezza del gioco legale; distinguere e colpire selettivamente le attività tipicamente d’azzardo, maggiormente soggette a compulsività e meno controllabili, prevedendo al riguardo norme più stringenti non solo per la pubblicità; adottare una strategia multilivello per un contrasto più efficace del gioco di azzardo; incentivare campagne di informazione sui rischi connessi al gioco e sui supporti medico-terapeutici disponibili per chi ravvisi problematiche connesse al gioco; dettare regole differenziate che consentano, nel rispetto del principio di neutralità tecnologica, di tener conto delle specificità delle diverse piattaforme trasmissive; chiarire e modulare il presidio sanzionatorio”.
La segnalazione è introdotta da un quadro europeo delle norme che disciplinano il settore, incluse le forme di autoregolazione.