La Commissione ha pubblicato un pacchetto di provvedimenti denominato “Rafforzare la democrazia e l’integrità delle elezioni”. Il pacchetto comprende una comunicazione, una proposta legislativa sulla trasparenza e la pubblicità politica mirata, due proposte legislative sul diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo dei cittadini dell’UE residenti in uno Stato membro diverso da quello di origine e alle elezioni comunali e una proposta legislativa per aggiornare le regole dell’UE sul finanziamento dei partiti politici e delle fondazioni europee. L’iniziativa per la pubblicità politica si basa, fra l’altro sulla Legge sui Servizi Digitali (DSA nell’acronimo inglese) e propone obblighi generali di trasparenza per tutti gli attori coinvolti nel finanziamento, nella preparazione, nel posizionamento e nella diffusione della pubblicità politica, offline e online. Si tratta di un passo avanti, in quanto il suo campo di applicazione riguarda la pubblicità online e offline, ma il passo è piccolo, riguarda solo, appunto, la comunicazione politica. Si tratta di proposte che ora seguiranno il consueto iter all’interno delle istituzioni europee. Per garantire che le elezioni del Parlamento europeo del 2024 si svolgano secondo i più elevati standard democratici, le nuove norme dovrebbero entrare in vigore ed essere pienamente attuate dagli Stati membri entro la primavera del 2023, ossia un anno prima delle elezioni, indica la nota.
Riguardo alla Legge sul Mercato digitale (DMA), regolamento in fase molto più avanzata, avevamo accennato al suo progresso nel Parlamento UE, dove la commissione referenteo, quella per il Mercato Interno (IMCO) aveva votato a larga maggioranza il testo da sottoporre alla fase finale del trilogo (discussione Parlamento/Consiglio/Commissione). Nei giorni scorsi si è espresso sul DMA e anche sull’altro regolamento fondamentale per la regolazione delle piattaforme online, il DSA, il Consiglio per la Concorrenza, che anch’esso ha concordato la propria relazione. Per quanto riguarda il DMA il testo che esce dal Parlamento appare più sensibile alle istanze espresse dagli operatori media ad es. in tema di obblighi di trasparenza sulla pubblicità, utilizzo dei dati personali a fini pubblicitari, definizione dei “core platform services”, quello del Consiglio più simile al testo iniziale proposto dalla Commissione Europea. Per il DMA è previsto il voto nella Plenaria del Parlamento prima di Natale e l’avvio dei negoziati del trilogo ad inizio anno, sotto il semestre a Presidenza francese, che sarà tuttavia necessariamente “turbato” dall’imminenza delle elezioni presidenziali nazionali previste in primavera. Il regolamento, come noto, è atto europeo direttamente applicabile negli ordinamenti degli Stati Membri, e pertanto il DMA potrebbe entrare in vigore già il prossimo anno. Per il DSA il cammino appare più lungo perché la commissione referente del Parlamento (sempre IMCO) deve ancora esprimere votere il testo definitivo.
Sono entrambi provvedimenti necessari ed urgenti che mirano ad aggiornare una normativa risalente all’anno 2000 (direttiva e-commerce): in questi 20 anni operatori globali hanno assunto dimensioni e posizioni di mercato ampiamente dominanti operando al di sopra delle regole a danno delle imprese “tradizionali” e, come espresso da CRTV in tutte le sedi nazionali ed europee (es. in fase di consultazione su questi testi in gestazione) in particolare delle imprese del settore radiotelevisivo.