16 settembre 2016.
E’ stato approvato dall’Aula del Senato della Repubblica nella seduta di giovedì 15/9 il disegno di legge “Istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell’editoria, della disciplina di profili pensionistici dei giornalisti e della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti (2271) Deputati COSCIA ed altri” (DDL Editoria).
Il Provvedimento contiene misure rilevanti per il settore già approvate dalle Commissioni competenti, “in primis” l’istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, una misura su cui CRTV si è più volte pronunciata criticamente in quanto nel Fondo confluisce anche un contributo di solidarietà dello 0,1% del reddito complessivo previsto anche a carico delle concessionarie pubblicitarie operanti nel settore. Un provvedimento contraddittorio che da un lato assicura un sostegno e dall’altro drena risorse prodotte in una situazione di difficoltà di mercato.
Tuttavia per il sistema radiotelevisivo locale tale situazione è mitigata grazie all’estensione (tra le deleghe al Governo per la ridefinizione della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell’editoria e dell’emittenza radiofonica e televisiva locale) dell’ incentivazione fiscale prevista per gli investimenti pubblicitari incrementali sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali (con un particolare beneficio agli inserzionisti di micro, piccola o media dimensione e alle “start-up” innovative).
Il raggiungimento di questo importante risultato per il comparto è stato possibile grazie all’impegno e alla tenacia di Confindustria Radio Televisioni – e in particolare dall’Associazione TV Locali e Associazione Radio FRT aderenti a CRTV – che lo ha richiesto e sostenuto con forza in ogni sede, fin dall’audizione di fronte alla Commissione “Affari Costituzionali” del Senato del 5 maggio 2016, e ora accolto nel testo votato al Senato che ora torna alla Camera dei Deputati per l’approvazione finale.