Da venerdì 21 febbraio è cambiata la vita di molti italiani. Televisione e radio hanno seguito da vicino gli sviluppi dell’emergenza sanitaria da Coronavirus e hanno risposto al pubblico continuando ad offrire informazione, ma anche intrattenimento, cultura, programmi educativi, musica e tanto altro. Il tutto attraverso un ridimensionamento dell’organico in sede, ove possibile, attraverso lo smart working, adattandosi allo restrizioni man mano imposte, e agli impatti che questi hanno sulla mobilità, le produzioni in studio, esterne ecc.
Di sicuro l’emergenza ha indicato inequivocabilmente che il pubblico cerca l’offerta televisiva e radiofonica, per informazioni affidabili ma anche accompagnamento nel distanziamento sociale che spinge a casa grandi e piccoli, giovani e anziani. Lo dimostrano i dati dei notiziari informativi, i primi a crescere, ma anche quelli relativi agli altri programmi, e in generale ai canali, generalisti e tematici, con la novità dei nuovi picchi giornalieri che denotano la presenza massiccia nelle case e una conseguente nuova domanda da soddisfare.
Di seguito intendiamo dar conto di questi segnali emersi e delle iniziative messe in campo dagli operatori del nostro settore, imprenditori e editori responsabili, per far fronte all’emergenza sanitaria mantenendo e adattando il servizio alle nuove esigenze e pubblici che si sintonizzano in maniera crescente su radio e tv; soprattutto intendiamo dar conto di quanto succede sullo schermo e nell’etere, ma anche dietro le quinte dell’industria dell’informazione e della costruzione “dell’immaginario del quotidiano”.
CRTV rappresenta l’industria radiotelevisiva italiana, nazionale e locale, pubblica e privata e gli operatori di servizi di rete e piattaforma. Tutti i nostri associati sono in prima linea, in trincea, come dice il nostro Presidente Franco Siddi nell’intervista al Sole 24 Ore, perché il nostro ruolo rimane informare, intrattenere e in definitiva accompagnare anche in questo momento il pubblico rassicurandolo con la presenza, la qualità e la varietà del nostro servizio.
GroupM: esplodono gli ascolti televisivi. In queste prime 4 settimane dallo scoppio dell’emergenza coronavirus in Italia si è parlato molto dell’aumento degli ascolti televisivi, spinti dalla maggiore presenza delle persone a casa, con nuovi pubblici e nuove fasce, tendenzialmente più giovani; concentrati principalmente intorno all’informazione televisiva, fin dall’insorgere dell’emergenza, ma in seguito rivolta verso palinsesti e programmi spesso rivisti dagli editori televisivi per far fronte all’emergenza (sospensione di eventi live, sport in prima linea, sospensione di programmi), ma anche per far fronte ad una crescente domanda di intrattenimento, cultura, formazione ed educazione.
Secondo l’analisi di GroupM condotta sui dati Auditel, dall’inizio dell’epidemia in Italia (i dati fanno riferimento al periodo dal 21 febbraio al 15 marzo 2020), il tempo dedicato alla fruizione di contenuti TV è cresciuto di 45 minuti al giorno (dal 21 al 15 marzo 2020), arrivando a 1 ora e 24 minuti in più (complessivamente 431 minuti pro-capite di visione sull’intera giornata), se si considera solo l’ultima settimana (+24,6% rispetto al 2019).
In termini di platea complessiva (contatti netti), risulta che il numero di persone davanti alla TV nell’ultima settimana (per almeno un minuto), è incrementato del +6,6% nell’intera giornata (passando da 44 a 46,9 milioni) e +15% in prima serata (da 33,9 a 38,8 milioni).
La fascia d’età 4-14 anni è quella su cui impatta maggiormente la restrizione casalinga, il cui ascolto medio TV cresce di quasi il +34,5%, mentre sul totale popolazione si registra un +17,9% rispetto allo scorso anno. Come si può vedere dal grafico, l’ascolto mostra una notevole crescita soprattutto dal 24 febbraio al 1° marzo, la prima settimana della “chiusura” di alcune provincie del nord.
La necessità di tenersi informati impatta anche sull’ascolto dei TG, con un aumento del +29% per i nazionali e del +42% per quelli regionali.
Nel dettaglio relativo alla sola giornata del 12 marzo 2020, si rileva come tutti i telegiornali dei principali broadcaster nazionali hanno avuto incrementi superiori al 50%, sia nelle edizioni centrali del pranzo che serali. Anche i canali all-news intensificano gli ascolti con incrementi che raddoppiano nelle fasce orarie di pertinenza.(torna su)
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CRTV: aumenta il consumo digital TV. Con la tv, anche il mezzo digitale ha visto un forte incremento di utenza nelle ultime settimane. Tale aumento dipende dall’investimento fatto nel tempo dai broadcaster in Rete (streaming, on demand, contenuti extra e di archivio, social), investimento che ora viene maggiormente valorizzato dai nuovi pubblici a casa e ulteriormente rafforzato dagli editori televisivi.
Per documentare questo incremento l’Ufficio Studi di Confindustria ha elaborato internamente dei dati sull’andamento delle visualizzazioni online degli stream riferibili a maggiori broadcaster.
Come noto dallo scorso mese di giugno Auditel pubblica, su base settimanale, i dati relativi alle visualizzazioni di contenuti editoriali e pubblicitari dei maggiori broadcaster (Rai, Mediaset, La7, DeAgostini, Discovery Italia, Sky Italia), che rappresentano circa l’86,5% del totale ascolto televisivo. Rilevati da browser + app (da dicembre 2019), la misurazione degli ascolti digitali avviene sui device connessi (PC, Mobile, Smart TV).
Tali dati si declinano in Legitimate Streams (LS), visualizzazioni dei contenuti editoriali e pubblicitari digital (canali + video) iniziati e fruiti per almeno 0,3 secondi (soglia tecnica di avvio dello stream); Tempo Totale Speso (TTS), totale secondi con cui ciascun device ha visualizzato contenuti editoriali e pubblicitari; Average Stream Duration (ADS), tempo medio di visione per singolo LS.
L’ufficio Studi di CRTV ha analizzato i dati relativi alla standard digital Auditel, una sorta di impronta online dei broadcaster. Abbiamo scelto un periodo abbastanza ampio per tener conto dell’andamento normale e delle discontinuità intervenute nella rilevazione (dicembre inserito il monitoraggio delle APP) e gli impatti dell’emergenza sanitaria delle ultime settimane. Dai grafici risulta inequivocabilmente l’impennata delle visualizzazioni online, l’effetto dello smart working e la centralità dello schermo e dei contenuti televisivi, anche sui televisori smart.
Il numero delle visualizzazioni raggiunge 316,3 milioni unità nell’ultima settimana rilevata (8-14 marzo 2020); il dato è quasi raddoppiato rispetto alla prima settimana dell’anno (+97%). Nell’ultima settimana, le LG confermano una maggioranza di visualizzazione in mobilità o su mobile? (56%) e soprattutto on demand (86%).
Il Tempo Totale Speso in fruizione raggiunge un valore complessivo di 18,5 milioni di ore nell’ultima settimana (8-14 marzo 2020); il dato è più che raddoppiato rispetto alla prima settimana dell’anno (+127%). Nell’ultima settimana, il TTS conferma un consumo in termini di ore bilanciato tra la mobilità (48%) e il PC (47%), entra in gioco presumibilmente lo smart working, di poco superiore invece la modalità on demand (58%) rispetto al Live (42%).
Il tempo medio di visione (per singolo Legitimate Stream) raggiunge un valore di 6,4 minuti nell’ultima settimana (8-14 marzo 2020): il dato si era mantenuto costante nei primi due mesi dell’anno con un valore medio di 4,8 minuti, crescendo di 1,6 minuti (+41%) solo nell’ultima settimana; Smart TV (18min 51sec) e Live (18min 13sec) sono le due tipologie di fruizione che si confermano preponderanti anche nell’ultima settimana.(torna su)