Con la pubblicazione degli ascolti radiofonici del quarto trimestre, TER ha rilasciato anche i dati consuntivi relativi al secondo semestre e all’intero anno 2021. [1]
La Radio, negli ultimi anni, oltre ad avere affrontato l’impatto dell’emergenza pandemica Covid-19 (2020), ha visto aumentare il consumo dei servizi di musica in streaming e la diffusione dei (nuovi) contenuti audio come podcast e audiolibri, soprattutto tra le fasce di pubblico più giovani.
Allo stesso tempo, il mezzo radiofonico ha accelerato il processo di modernizzazione con una presenza sempre più capillare su tutte le piattaforme / device (FM, DAB+, IP, DTT/DTH) e un’offerta che si è arricchita dei contenuti visual e on demand.
Tutto questo allarga le potenziali occasioni di ascolto e il perimetro del mercato all’interno del quale ai soggetti più propriamente «tradizionali» si affiancano nuove realtà nazionali e internazionali, provenienti anche da altri settori.
Nel 2021, gli ascolti radiofonici mostrano una ripresa rispetto alla drammatica flessione registrata nell’anno precedente per le restrizioni alla mobilità (emergenza Covid-19), anche se non recuperano i valori pre-pandemici del 2019 (-2,9% nel giorno medio, -1,2% nei 7 giorni). Un risultato che emerge particolarmente dall’analisi comparata dei dati del secondo semestre disponibili per il triennio 2019-2021. [2]
Il tempo medio speso nell’arco dei dodici mesi rimane pressoché invariato al di sopra dei 200 minuti (3h e 24min nel giorno medio).
Nel secondo semestre 2021, il totale degli ascoltatori nel giorno medio è pari a 34,5 milioni (reach 65,1%), in crescita del 3,8% rispetto a quello precedente (33,2 milioni in H1-2021) e del 2,3% rispetto al secondo semestre del 2020 (33,7 milioni in H2-2020); in calo dell’1,1% rispetto al secondo semestre 2019 (34,9 milioni in H2-19). Medesima lettura, anche se con variazioni più contenute, per gli ascolti radiofonici relativi ai 7 giorni: 44,1 milioni in H2-2021 (reach 83,2%) con un aumento dell’1,8% rispetto al semestre precedente (43,3 milioni in H1-2021) e al secondo del 2020 (43,3 in H2-2020); in calo (marginale) dello 0,5% rispetto al secondo semestre 2019.
La crescita registrata nei dodici mesi del 2021 è rilevata anche dai trimestri mobili, strumento che TER ha introdotto, per una più puntuale rilevazione, a partire da fine aprile 2021.
A fronte, pertanto, di una stima pari a 33,4 milioni di ascoltatori nel giorno medio, nel secondo trimestre 2021, il trimestre mobile [5‐7] vede un aumento dell’1,5% (33,9 milioni) che raggiunge il 2,2% (34,2 milioni) per il trimestre mobile [6‐8]. Nella seconda parte dell’anno, rispetto al terzo trimestre 2021 (34,2 milioni), il valore mobile [8-10] registra un +0,5% che diventa +1,0% per quello [9-11].
I dati rilevano anche un cambiamento nella dieta mediale del pubblico giovanile, che, guidato dalla tecnologia, si sposta sempre più verso i servizi di streaming e i contenuti on demand. In termini di classi di età, l’ascolto radiofonico registra sul triennio 2019-21 una contrazione da parte dei più giovani (-12,6% nei 18-24 anni) e dei giovani-adulti (-8,5% nei 35-44 anni), mentre aumentano le fasce più adulte (+7,4% nei 55-64 anni, +7,9% oltre i 64 anni).
La penetrazione degli ascoltatori 18-24enni sulla popolazione di riferimento passa dal 73,1% in H2-2019 al 63,7% in H2-2021 mentre quella dei 35-44enni da 78,2% in H2-2019 a 76,1% in H2-2021; negli stessi anni gli over 64 passano dal 43,7% al 46,1%.
Il grosso degli ascolti radiofonici si conferma nella fascia centrale tra gli adulti (45-54 anni) con una quota superiore al 20% sul totale. Per quanto detto sopra, si riduce di 4 p.p. il peso delle fasce giovani e giovani-adulti (da 42% nel 2019 a 38% nel 2021) mentre si allargano quelle più mature.
Con l’allentamento delle restrizioni e il ritorno ad una sorta di normalità, gli ascolti al di fuori dall’ambiente domestico, nel secondo semestre 2021 (78,6% sul totale ascolti radiofonici), si riallineano gradualmente ai valori pre-covid (H2-2019).
L’automobile si conferma il luogo prediletto con il 90% circa degli ascolti fuori casa (24,3 milioni circa) seguita dall’ufficio con il 13% (3,5 milioni).
In generale, tra i dispositivi utilizzati, l’autoradio rimane il primo device di ascolto (24,2 milioni pari al 70% sul totale ascolto) seguito dall’apparecchio radio (10,3 milioni e 30% circa) nonostante la flessione a favore dello smartphone (9,4% nel secondo semestre 2021). La visual radio si conferma sopra la soglia dell’11% (3,9 milioni) mentre gli smart speaker hanno ancora un peso marginale (2,5%).
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[1] L’indagine Radio TER 2021 è un’indagine sull’ascolto delle emittenti radiofoniche pubbliche e private, nazionali e locali, condotta con metodo CATI su un campione rappresentativo della popolazione di riferimento (14 anni e oltre) attraverso due distinte survey: indagine PRINCIPALE (120.000 casi) realizzata dagli Istituti GfK e Ipsos; indagine PARALLELA (20.000 casi) realizzata dall’Istituto Doxa.
[2] Nel Q2-2020 non è stato possibile effettuare la rilevazione degli ascolti da parte degli istituti incaricati per le limitazioni alla mobilità.