Rai – Emittenti TV Locali. I Sindacati Rai in un comunicato unitario si schierano contro il parere della Commissione di Vigilanza che apre alla collaborazione tra Rai e l’emittenza locale per l’informazione regionale. Per Confindustria Radio Televisioni e l’Associazione TV Locali la collaborazione sinergica tra Rai e l’emittenza locale per la diffusione dell’informazione è un’occasione di arricchimento culturale, professionale e tecnico per entrambe che accresce il valore stesso del servizio pubblico.
Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Informazione, Snater e Libersind- ConfSal in una nota unitaria diffusa nei giorni scorsi ritengono grave quanto predisposto nel testo di parere della Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai sul rinnovo della Concessione di Servizio Pubblico radiotelevisivo che apre a forme di collaborazione tra la RAI e l’emittenza televisiva locale per l’informazione locale.
Nel comunicato i sindacati affermano testualmente “la modifica apportata, invece di andare nella direzione di una valorizzazione delle realtà locali, immaginando una implementazione tecnologica e di organico, mantiene la negativa dicitura di presidi redazionali” ed apre a una “collaborazione con le emittenti private ‘virtuose’ per l’informazione locale.” Poi ancora “la proposta della Commissione aprirebbe l’ideazione e la realizzazione delle attività di Servizio pubblico, ed in particolare dell’informazione locale, a soggetti non pubblici e non concessionari di servizio pubblico, quindi esenti dagli obblighi predisposti in convenzione nei confronti della Rai (trasparenza, indipendenza …. ), solo per citarne due, e relative penali che possono essere predisposte da Ministero dello Sviluppo Economico e AgCom in caso di mancata attuazione”.
Nella nota viene inoltre scritto, tra l’altro, “surrettiziamente, si avvierebbe un ennesimo utilizzo del canone difforme dalla propria finalità istituzionale e che gli effetti primi di tale progetto sarebbe “il blocco del turnover con il progressivo svuotamento delle sedi RAI a detrimento della qualità del prodotto. Per questo i sindacati chiedono la cancellazione di tale parere a salvaguardia della Rai e dei livelli occupazionali”.
In primo luogo desideriamo informare i sindacati che in numerose zone di Italia molte emittenti locali, grazie alle loro redazioni giornalistiche, già collaborano con Rai regione per la fornitura di immagini giornalistiche e che solo grazie a tali collaborazioni la Rai svolge un più completo servizio pubblico. Infatti sarebbe inimmaginabile per Rai avere una redazione stabile in ogni città della nazione, cosa che invece può avvenire grazie ai giornalisti delle emittenti locali. Non si comprende peraltro come la fornitura di immagini su richiesta possa in qualche modo incidere sull’ideazione e la realizzazione delle attività di servizio pubblico.
Sconforta anche constatare che alcune delle sigle sindacali che hanno diffuso il comunicato sono anche firmatarie del contratto collettivo nazionale di lavoro per le imprese radiotelevisive private, peraltro attualmente in fase di rinnovo, e sono perfettamente a conoscenza delle problematiche dell’emittenza privata locale.
Venendo al contenuto della nota unitaria, ci preme ricordare che le emittenti locali di qualità, con particolare riferimento alle Tv locali a carattere informativo, hanno da sempre diffuso informazione nei territori in cui operano svolgendo una preziosa funzione di pubblico servizio a supporto della collettività soprattutto nelle situazioni di emergenza. Al contrario di quanto affermato dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori, che evidentemente sono rimaste ancorate a posizioni ideologiche di “stampo ottocentesco”, crediamo che l’apertura a forme di collaborazione tra la concessionaria pubblica e le emittenti televisive locali per la diffusione dell’informazione regionale consentirebbe alla stessa Rai una maggiore interazione con le risorse produttive e culturali del territorio assicurando inoltre l’ampliamento del pluralismo informativo da sempre garantito dall’emittenza locale. Infatti attraverso l’informazione diffusa dalle Tv locali in maniera completa, equilibrata e professionale viene data voce al maggior numero di opinioni, tendenze, correnti di pensiero politiche sociali e culturali presenti nella società. A nostro avviso, ciò porterebbe ad un arricchimento culturale, professionale e tecnico sia per la RAI che per l’emittenza locale, in quanto verrebbe agevolata la partecipazione collettiva, lo sviluppo e la conoscenza delle diverse comunità del paese.
Vorremmo anche rassicurare i sindacati sulla qualità dell’informazione trasmessa dalle emittenti televisive locali. Giova infatti ricordare che l’informazione è sempre affidata ai giornalisti sia che si tratti di dipendenti di Tv private che della Rai: o forse, questi ultimi, per qualche motivo ignoto debbono godere di maggior privilegio? Le Tv locali a carattere informativo (circa 100 aziende) trasmettono 180.000 ore di trasmissioni informative all’anno con qualità e professionalità elevata garantendo una straordinaria copertura informativa in ambito regionale.
L’affermazione poi che una collaborazione tra la Rai e l’emittenza locale per la diffusione dell’informazione regionale porterebbe ad un utilizzo del canone Rai difforme dalla propria finalità istituzionale si commenta da sola. Infatti la collaborazione sinergica tra la Rai e le emittenti locali (soggetti non pubblici e non concessionari di servizio pubblico come definiti dai sindacati) esercitata in maniera corretta e trasparente porterebbe, a nostro parere, ad una ottimizzazione delle risorse per la concessionaria pubblica e ad un più corretto utilizzo del canone, proprio come previsto dalle istituzioni. Confindustria Radio Televisioni, e l’Associazione Tv Locali ad essa aderente, auspicano pertanto che la collaborazione tra la Rai e TV o locali per la diffusione dell’informazione in ambito locale trovi legittimazione nella nuova Concessione di Servizio Pubblico radiotelevisivo e multimediale.
Maurizio Giunco
Vice Presidente Confindustria Radio Televisioni