La tv va oltre il televisore, e diventa anche occasione per la digitalizzazione delle famiglie attualmente escluse, con l’opportunità offerta dal prossimo switch off al DVBT-2; la tv cresce in modalità connessa, ma in un contesto competitivo sempre più asimmetrico, che richiede l’urgente intervento di istituzioni e regolatori; il percorso di innovazione intrapreso da Auditel verso la total audience dei contenuti TV su tutti i device connessi, ma anche su aspetti relativi alla certificabilità dei dati, rendono gli ascolti dei contenuti TV più trasparenti e verificabili.
Questi, in estrema sintesi, i contenuti della relazione annuale 2021 di Auditel, la prima dopo l’interruzione per la pandemia. Alla presentazione in presenza a Palazzo Giustiniani a Roma, Andrea Imperiali, Presidente Auditel; Giuseppe Rocco Moles, sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega all’Editoria; Anna Ascani, sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico; Alberto Barachini, presidente della Commissione di vigilanza Rai; Giacomo Lasorella, Presidente AGCOM. Di seguito alcuni spunti di particolare interesse dalla Relazione del Presidente Andrea Imperiali. Leggi QUI per ulteriori approfondimenti.
La tv oltre il televisore, crescita nello streaming. Nel corso del 2020 le visualizzazioni dei contenuti TV sui device digitali sono aumentate del +63%, il Tempo Speso del +136%, la pubblicità digitale, in totale controtendenza rispetto al perimetro tradizionale, è cresciuta del +53%. In un contesto così difficile, indica la relazione, le televisioni si sono messe in gioco e hanno risposto con determinazione alla nuova domanda attraverso il potenziamento dell’offerta lineare e l’implementazione di quella in streaming, con innovative proposte in termini di contenuto e di strategie distributive.
Inclusione: l’occasione dello switch off del 2022 per le famiglie non connesse. Lo schermo è diventato strumento indispensabile per vivere la nuova quotidianità e superare le barriere fisiche, l’auspicio è che questa evoluzione possa presto includere anche i 3,5 milioni di famiglie prive di connessione che rischiano di rimanere completamente tagliate fuori (Terzo Rapporto Auditel-Censis). “La prima occasione per avvicinarle al mondo digitale potrebbe essere, indubbiamente, lo switch off del 2022, con il passaggio al nuovo standard digitale DVB-T2. Ci si augura, quindi, che vengano rafforzate quanto prima le misure intese a favorire la rottamazione dei vecchi apparecchi, l’acquisto di Smart TV e la copertura ultra-broadband, in modo che non si accresca la disuguaglianza e sia facilitata, appunto, l’inclusione digitale di tutte le famiglie italiane”.
Il contesto competitivo. L’irrompere di soggetti con dimensioni di scala globali e che sfuggono a ogni forma di regolamentazione e controllo e l’aumento della pressione competitiva sugli operatori tradizionali sta ridisegnando l’industria televisiva indica la relazione: manca un level playing field dove misurarsi con i nuovi operatori, le condizioni di concorrenza sono asimmetriche, e sempre meno eque ed uniformi per lo squilibrio crescente tra la dimensione globale e quella locale degli operatori europei. Favoriti dal lockdown, i colossi dello streaming hanno visto crescere in maniera esponenziale gli abbonamenti, raggiunto capitalizzazioni di borsa vertiginose e, soprattutto, proposti nuovi modelli di business basati anche sulla raccolta pubblicitaria. “Un’ulteriore insidia, questa, per gli operatori tradizionali, già messi sotto pressione, proprio sul fronte della raccolta pubblicitaria , dall’espansione incontrollata di giganti della rete quali Facebook e Google. Imperiali definisce gli operatori TV “da tempo, ormai, penalizzati, per paradosso, proprio dalla loro disciplina regolatoria” e aggiunge “non è esagerato dire che, se non interverranno correttivi quanto mai urgenti, la cosiddetta democrazia digitale rischia di essere inghiottita da una oligarchia dispotica”.
Ruolo di istituzioni e regolatori. Nella relazione si sottolinea il ruolo fondamentale che in questo contesto sono chiamate a svolgere le Istituzioni e le Autorità di regolazione. “Con il Digital Services Act, il Digital Market Act e il Data Governance Act, l’Unione Europea ha indicato la rotta della regolazione e creato solidi contrafforti a difesa della democrazia digitale”. Il presidente Imperiali, auspicando che gli sforzi indirizzati verso una competizione libera e aperta, ma con regole uguali per tutti i protagonisti, ha parlato di “stagione costituente che, negli ultimi mesi, sta caratterizzando le decisioni europee finalizzate a ricondurre le nuove tecnologie – e i fenomeni che ne derivano – all’interno di un sistema normativo condiviso”.
Innovazione: total audience, sicurezza e verificabilità. Auditel dal giugno 2019, offre sia ai broadcaster che agli investitori pubblicitari, strumenti per comprendere e affrontare i cambiamenti in atto, nel pieno rispetto dei diritti della privacy e della trasparenza. All’inizio del prossimo anno è previsto un dato unico di “total audience” della televisione nel minuto medio attraverso tutti i mezzi. Auditel è anche innovazione finalizzata a potenziare i presidi di sicurezza e certificazione della attività basata sui dati. Strumenti che, valorizzando la tecnologia proprietaria di Auditel, garantiscono l’indipendenza e la piena trasparenza dei processi di misurazione, verificabilità e riproducibilità dei dati; qualità e credibilità di una attività che si svolge 24 ore su 24, 7 giorni su 7 senza alcuna discontinuità. Anche questo un aspetto importante nel contesto competitivo allargato: “Il nuovo sistema di misurazione agisce sullo stesso terreno degli OTT e li costringe ad inseguire in termini di trasparenza, verificabilità, rispetto delle normative e delle regole”.
ALLEGATO
Relazione Annuale Auditel 2021