Rilascio Banda 700 | Cosa, perchè e quando

 

COSA E PERCHE’

Il rilascio della “banda 700” (694-790 MHz) è un passaggio obbligatorio coordinato a livello di Unione Europea. La norma di riferimento è la Decisione (UE) 2017/899 del 17 maggio 2017, relativa alla destinazione di tale banda, utilizzata attualmente per il broadcasting radiotelevisivo: la UE ha scelto di riservarla, al più tardi a partire dalla seconda metà del 2022, allo sviluppo del 5G, tecnologia mobile a banda ultra-larga di nuova generazione. Il rilascio richiede una riorganizzazione delle trasmissioni televisive via etere su uno spazio frequenziale ridotto (la cosiddetta banda sub 700, 470-694 MHz): di conseguenza la TV deve accelerare il passaggio tecnologico a uno standard trasmissivo di nuova generazione, il DVB-T2, più efficiente nell’utilizzo delle risorse spettrali per garantire la continuità dei programmi attualmente trasmessi. La transizione verso quella che il MISE ha definito come Nuova Tv Digitale (NTD) è partita nel gennaio 2020.

Il processo di riorganizzazione in Italia riguarda tutte le reti e i programmi nazionali e locali della piattaforma digitale terrestre che è coinvolta in cambi di frequenza mentre i programmi dovranno evolvere verso standard trasmissivi e di codifica più efficienti. Lato utente, nei diversi passaggi di frequenza i ricevitori TV devono essere risintonizzati: è questa una operazione che dovrebbe avvenire automaticamente nei televisori e decoder più recenti, i ricevitori in commercio dal gennaio 2017 sono infatti predisposti per la ricezione del nuovo segnale. Per i cambi tecnologici (codifica e standard trasmissivi) viceversa gli  utenti dovranno adeguare i ricevitori, dotandosi di nuovi televisori o decoder aggiornati e, in alcuni casi anche i sistemi di antenna.

Il refarming della banda 700. “Refarming” (letteralmente “riassegnazione”) è un termine nato nel contesto delle comunicazioni mobili dove in particolare definisce il passaggio da una tecnologia a un’altra e si riferisce al rinnovo del diritto d’uso sulla nuova tecnologia. Nel caso della banda 700 il refarming si riferisce alla riassegnazione dei diritti d’uso della banda 700 MHz (principalmente in uso ai broadcaster radiotelevisivi) agli operatori telecom attraverso asta competitiva con la destinazione d’uso alla tecnologia banda ultra-larga mobile (5G); al tempo stesso all’interno del settore radiotelevisivo si attua una redistribuzione dei diritti d’uso broadcast su una banda di frequenza più ristrette ((“sub 700). I due passaggi tecnologici –  della codifica (da MPEG-2 A MPEG-4 e oltre) e degli standard trasmissivi del segnale TV (da DVB-T a DVBT-2) – che rendono più efficiente l’uso delle risorse spettrali, sono necessari per garantire l’attuale capacità trasmissiva, e conseguentemente la continuità dell’attuale offerta di programmi. L’evoluzione della trasmissione televisiva oltre al guadagno in efficienza nell’uso dello spettro, permetterà un minore inquinamento elettromagnetico (trasmissione del segnale a potenza più bassa), e migliore qualità audio e video per l’utente, ponendo le basi per l’evoluzione verso la Nuova TV digitale (vedi oltre).

QUANDO

La transizione alla nuova tv digitale si è avviata operativamente il 1 Gennaio 2020 e si sostanzia in:

  • 2 fasi di rilascio delle frequenze: 1) rilascio temporaneo delle frequenze – canali UHF 50-53) nelle “aree ristrette” potenzialmente interferenti con i Paesi confinanti (alcuni canali nazionali e locali). Tale fase si è conclusa nel dicembre 2021; 2) ricollocazione sulle frequenze definitive del nuovo PNAF nella banda sub-700 (tutte le aree, gradualmente, e tutti i canali nazionali e locali);
  • 2 passaggi tecnologici: 1) rilascio della codifica di compressione da MPEG-2 per MPEG 4 e superiori (es. HEVC) con passaggio in nero dei ricevitori televisivi non predisposti per ricevere l’HD) e 2) passaggio allo standard di trasmissione di nuova generazione DVBT-2 (i ricevitori obsoleti in questo caso sono quelli che non visualizzano il cartello “test HEVC” sul canale 100 e 200 del telecomando). I passaggi tecnologici coinvolgono tutta la popolazione e il territorio.

Una iniziale fase di programmazione prevedeva la conclusione delle operazioni e dei passaggi tecnologici con sistema a regime nella fascia sub 700 entro il 30 giugno 2022 . Ma il rallentamento delle operazioni e delle procedure amministrative ad esse propedeutiche, anche causa Covid-19 ha fatto prendere atto della necessità di rivedere la roadmap che risulta ora delineata nelle sue linee principali dal decreto MISE del 19 giugno 2019 e s.m.i.  e aggiornata nel dettaglio per le aree che progressivamente procedono al rilascio. La revisione della roadmap  ha inteso ridurre i disagi per i cittadini ancora con apparecchi in grado di ricevere solo la definizione standard SD e per  gli operatori di rete, come del resto auspicato anche da Confindustria Radio Televisioni. Nel nuovo testo (pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 7 agosto 2021 n. 188 , Serie Generale) è stata disposta una rimodulazione del calendario del refarming delle frequenze, della dismissione della codifica DVBT/MPEG2 e dell’applicazione dei nuovi standard e codifiche innovative (testo consolidato dei due DM) .

Il calendario rivisto, su tutto il territorio, sulle frequenze pianificate dal nuovo PNAF è definito nelle tabelle che seguono (Tabella 1 che  modifica le Aree Geografiche e Tabella 4 che modifica il calendario).

 

Per le aree ristrette (passaggi temporanei per liberare le frequenze interferenti dei canali 50-53 UHF) il calendario, anch’esso rivisto, è indicato nelle tabelle 2 e 3 del decreto sopra citato. Per il canale 30 UHF e i multiplex in VHF e UHF della concessionaria pubblica la tabella di riferimento è la 5, sempre sul medesimo decreto. Tutte queste operazioni di assestamento richiedono la ri-sintonizzazione dei canali sui ricevitori degli utenti.

Per quanto concerne le rimodulazioni delle date relative ai passaggi di standard e codifiche (art. 6) risulta che:

  • il 15 ottobre 2021 si è avviata la dismissione della codifica DVB-T/MPEG-2 in favore almeno della codifica MPEG-4 su standard DVB-T, coinvolgendo un numero rappresentativo di programmi. Nella roadmap rivista la dismissione è graduale (inizialmente era prevista la data unica per tutto il territorio italiano dell’1 settembte 2021) e le iniziative relative alla dismissione della codifica DVBT/MPEG-2, decise dagli operatori TV sono oggetto di comunicazione specifiche da questi agli utenti (di seguito i primi canali che effettuano la transizione a partire dal 20 ottobre 2021);

 

 

  • la completa dismissione della codifica DVBT/MPEG-2 è stata definita con un successivo provvedimento (decreto MISE 21/12/2021 pubblicato in GU del 2 febbraio 2022) e prevista per l’8 marzo 2022;
  • al termine delle operazioni di transizione delle reti alla struttura dei multiplex definita dal PNAF, è disposta l’attivazione dello standard DVB-T2 a livello nazionale, a partire dal 1 gennaio 2023.

Gli operatori di rete possono comunque attivare la codifica DVBT/MPEG-4 o lo standard DVBT2 prima delle scadenze, in base al principio della neutralità tecnologica.

Nel testo del nuovo decreto roadmap si  prevede inoltre una nuova finestra di rottamazione volontaria delle frequenze per gli operatori di rete in ambito locale che si aprirà nei 30 gg successivi alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo decreto ministeriale.

Il sito di riferimento per la comunicazione istituzionale è quello appositamente creato dal MISE: nuovatvdigitale.mise.gov.it. Nel sito si distingue:

– la fase dello spegnimento dei canali potenzialmente interferenti (canali UHF 50-53) e la loro ricanalizzazione provvisoria che procede per aree geografiche ristrette nel periodo che va dal 1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2021 (pagina roadmap); tale fase investe solo alcuni canali (nazionali e locali) e solo alcune aree dove lato utente è necessario risintonizzare i canali per ricevere la totalità dell’offerta;

– la fase relativa al rilascio della banda 700 e riposizionamento sulla banda sub 700 (pagina refarming) partita il 15 novembre 2021 dalla Sardegna e quindi in parziale sovrapposizione temporale con i passaggi relativi alla roadmap delle aree ristrette. In questo caso si tratta di 4 aree estese pluriregionali e sono coinvolti tutti gli operatori TV nazionali e locali. Durante il processo è ugualmente richiesta la ri-sintonizzazione dei canali

passaggio alla codifica MPEG-4 a partire da ottobre 2021 è stata avviata la dismissione della codifica MPEG-2 a favore della codifica MPEG-4 su standard DVBT. In particolare, dal 20 ottobre 2021, Rai e Mediaset hanno iniziato a trasmettere su tutto il territorio nazionale alcuni dei propri canali con il nuovo sistema di codifica MPEG-4. Sulla pagina del sito è indicata la lista dei canali nazionali che abbandonano la codifica MPEG-2, con dettaglio di data e LCN e in particolare le date del canale all news della RaiNews 24, che seguirà un calendario specifico per regione, in coincidenza con il calendario di attivazione delle nuove frequenze stabilito dal Ministero dello Sviluppo Economico. A partire dal 3 gennaio 2022, le trasmissioni di RaiNews 24 saranno progressivamente diffuse in alta qualità e ricevibili solo da televisori e decoder HD partendo dalle regioni del Nord Italia coinvolte dai primi passaggi.

 

 

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