“Nella maggior parte dei casi gli investimenti esteri portano crescita ma dovremo comunque essere pronti a una tutela più assertiva degli interessi e degli asset economici nazionali strategici nei confronti dei partner, anche europei, che spesso usano in modo più coordinato e aggressivo di noi il sistema Paese. Entriamo in una stagione dove il nazionalismo economico si rafforzerà in tutto il mondo. Non dobbiamo abbracciarlo, ma neanche essere impreparati ad affrontarlo”. Così il neo ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera il 1 gennaio 2017 nella quale, tra l’altro, ha trattato della scalata di Vivendi “Su Mediaset abbiamo deciso di operare con la moral suasion, non ci sono piaciute le modalità dell’operazione. Se l’obiettivo è quello di paralizzare la governance dell’azienda è un problema. Vediamo cosa diranno la Consob e l’Autorità sulle comunicazioni”. A quest’ultimo riguardo si ricorda che l’Autorità con delibera 654/16/CONS del 21 dicembre scorso ha avviato un procedimento volto ad accertare la violazione dell’articolo 43, comma 11, del TUSMAR (L.177/2005) che prevede che “le imprese, anche attraverso società controllate o collegate, i cui ricavi nel settore delle comunicazioni elettroniche, come definito ai sensi dell’articolo 18 del decreto legislativo 1º agosto 2003, n. 259, sono superiori al 40 per cento dei ricavi complessivi di quel settore, non possono conseguire nel sistema integrato delle comunicazioni ricavi superiori al 10 per cento del sistema medesimo”. Il procedimento deve essere concluso entro 120 giorni (prorogabili di 60) dalla data di pubblicazione.
Calenda: moral suasion nella scalata di Vivendi a Mediaset, nell’attesa delle pronunce Consob e AGCOM
