Fornitori di servizi media audiovisivi europei, stabilizzato l’esodo dei canali dal Regno Unito legato alla Brexit, aumentano le registrazioni dei servizi di condivisione video, in ottemperanza alle nuove regole (SMAV): le evidenze dal database Mavise dell’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo. I nuovi dati 2022 della TV europea sui servizi audiovisivi e la loro giurisdizione in Europa, mostrano che l’esodo dei canali televisivi dal Regno Unito è tornato ai livelli pre-Brexit, stabilizzandosi. Raccontano inoltre i primi effetti delle nuove normative, e in particolare degli obblighi previsti dalla direttiva SMAV, a livello di registrazione dei servizi di condivisione video nei registri nazionali.
Le dinamiche generate tra il 2019 e il 2020 sul mercato di fornitura dei canali televisivi sono state contrassegnate da un esodo delle registrazioni delle emittenti nel Regno Unito in occasione della Brexit e del recepimento della revisione della Direttiva sui servizi di media audiovisivi (SMAV). Molti canali TV transfrontalieri tradizionalmente con sede nel Regno Unito si sono trasferiti o hanno fatto affidamento sul loro up-link satellitare/capacità ulteriore. L’obiettivo era garantire la continuità nella loro distribuzione al di fuori del Regno Unito, e quest’ultimo ha fatto ricorso alla Convenzione europea sulla televisione transfrontaliera (ECTT) del Consiglio d’Europa dopo la Brexit. Spagna, Paesi Bassi, Germania, Svezia e Repubblica Ceca sono state le principali destinazioni per le reti che hanno scelto di trasferirsi, mentre il Lussemburgo è stata la prima scelta per le emittenti che si affidavano all’up-link satellitare o all’utilizzo di capacità trasmissiva ulteriore per registrarsi in un paese sotto la giurisdizione SMAV. Questi canali transfrontalieri erano rappresentati principalmente da reti transnazionali di gruppi quali Warner Bros. Discovery, Disney, Viaplay, NBC, Paramount, Antenna, SPI International, versioni di Sky e BBC rivolte ai mercati esteri e canali internazionali rivolti al pubblico paneuropeo in generale. Tale esodo si è stabilizzato ai livelli pre-Brexit nel 2021 e durante la prima metà del 2022.
La seconda evidenza è che le piattaforme di condivisione video (VSP) hanno iniziato a ottenere una migliore copertura nei registri nazionali nel 2021 e hanno continuato a farlo durante la prima metà del 2022. La regolamentazione dei VSP, il crescente ambito di competenze delle autorità di regolamentazione e il prossimo completamento del recepimento AVMSD , stanno tutti portando a una maggiore trasparenza nel settore audiovisivo europeo. Non esiste un report dedicato al tema, ma un articolo e il database con indicazioni paese per paese.