CENSIS. E’ stato presentato a Roma, il 4 ottobre scorso, il 14esimo Rapporto sulla comunicazione, curato da Censis e Ucsi dal titolo ‘I media e il nuovo immaginario collettivo’ ricerca promossa da Facebook, Mediaset, Rai, Tv2000 e Wind Tre.
Dalla fotografia emerge che nel 2017 gli italiani sul web, grazie a smartphone e social network, sono il 75,2% della popolazione, l’1,5% in più rispetto all’anno scorso, con una crescita del 30% negli ultimi dieci anni.
La tv tradizionale, nonostante continui ad avere un seguito elevatissimo, segna un calo nel numero degli spettatori (il 92,2% di utenza complessiva, il 3,3% in meno rispetto al 2016), mentre quella satellitare raggiunge quasi la metà degli italiani (il 43,5%). Cresce la tv via internet, con web tv e smart tv (con il 26,8% degli utilizzatori, +2,4% in un anno). La mobile tv, raddoppia in un anno i suoi utilizzatori, che passano dall’11,2% al 22,1%.
La radio, complessivamente, si conferma ancora ai vertici delle preferenze degli italiani, con una utenza complessiva dell’82,6%. Nonostante la radio tradizionale scenda al 59,1%, si registra la crescita dell’ascolto via internet attraverso il pc (utenza al 18,6%, +4,1% in un anno). L’autoradio rimane lo strumento preferito dagli italiani per ascoltare le trasmissioni che vanno in onda in diretta (utenza al 70,2%).
L’11,1% degli italiani guarda programmi dalle piattaforme video e il 10,4% ascolta musica da quelle audio. Il dato più significativo si registra soprattutto tra le persone più istruite, diplomate e laureate (rispettivamente, il 14,1% e il 13,3%) che praticamente raddoppia tra i più giovani: il 20,6% degli under 30 si connette ai servizi video e il 22,6% a quelli audio.
Solo il 35,8% degli italiani legge i giornali, dato che continua a scendere (40,5 nel 2016, -26,6% complessivamente nel periodo 2007-2017) e negli ultimi dieci anni i quotidiani online ne hanno acquisito solo il 4,1% (oggi l’utenza complessiva è al 25,2%).
Per quello che riguarda la quota di utilizzatori della rete, tra i giovani (14-29 anni) arriva al 90,5%, mentre è ferma al 38,3% tra gli ultrasessantacinquenni: l’89,3% dei primi usa telefoni smartphone, la quota scende al 27,6% per i secondi. Il 79,9% degli under 30 è iscritto a Facebook, contro appena il 19,2% degli over 65. Il 75,9% dei giovani usa YouTube, ma anche il 16,5% degli ultrasessantacinquenni.
Quasi la metà dei giovani (il 47,7%) consulta i siti web di informazione, contro appena il 17,6% degli anziani: proporzioni analoghe per la web tv, guardata dal 40,9% dei giovani, il 7,4% degli over 65. Il 39,9% dei giovani ascolta la radio attraverso lo smartphone, la quota scende al 3,5% degli ultrasessantenni.
La situazione si capovolge completamente per i quotidiani, dove l’utenza giovanile (23,6%) è meno della metà di quella degli ultrasessantacinquenni (50,8%).
Nel 2017 viene praticamente colmato il gap nell’accesso a internet fra le fasce giovani e adulte, con una utenza dell’87,8% tra i 30-44enni e del 90,5% dei 14-29enni. Lo stesso avviene per i social network (l’80,4% e l’86,9% di utenza rispettivamente), gli smartphone (l’84,7% e l’89,3%), la tv via internet (il 39,5% e il 40,9%) e gli ebook (il 15,4% e il 15,2%).