Si è spento venerdì 12 novembre, Gian Piero Galeazzi, cronista sportivo e conduttore della Rai, che per anni ha prestato la sua voce alle radio e telecronache delle imprese sportive dei fratelli Abbagnale, del tennis e dello sport in generale. Al giornalista il Servizio Pubblico rende omaggio con una programmazione dedicata, fra cui la possobilità di rivedere molte delle sue telecronache storiche su RaiPlay, come recita una nota.
Classe 1946, nato e vissuto a Roma, ma di origini piemontesi, laureato in Economia, Giampiero Galeazzi è stato innanzitutto un atleta azzurro: vincitore del campionato italiano di canottaggio- del singolo nel 1967 e del doppio con Giuliano Spingardi l’anno seguente – partecipa alle selezioni per le Olimpiadi del 1968 a Città del Messico. Il canottaggio è una disciplina in cui Gian Piero è figlio d’arte, il padre Rino aveva vito negli anni ’30 due medaglie d’argento nei campionati europei e che caratterizzerà la sua carriera di cronista sportivo. Non ancora abbandonata la carriera sportiva infatti, Gian Piero viene assunto in Rai come giornalista sportivo, inizialmente in radio: il debutto è alle Olimpiadi del 1972 a Monaco, in sostituzione all’ultimo per un imprevisto, e la sua prima radiocronaca è di una gara di canottaggio.
Radio, ma non solo. Su consiglio di Tito Stagno passa in televisione, dove oltre ad alcune conduzioni del telegiornale, partecipa alle prime trasmissioni sportive, la Domenica Sportiva condotta da Paolo Frajese nel 1976 e Mercoledì Sport, come curatore. Segue anche la telecronaca del tennis, aalternandosi con Guido Oddo fino al suo ritiro nel 1984 e, soprattutto, del canottaggio, del quale segue le principali competizioni, tra cui ben 6 edizioni dei Giochi Olimpici fino ad Atene 2004.: storica la sua telecronaca della vittori dei fratelli Abbagnale. Negli anni Ottanta è anche inviato della Domenica Sportiva per gli incontri più importanti della Serie A, dal 1992 conduce rubriche in Cambio di campo, Solo per i Finali e 90esimo minuto dove emerge la sua verve comica condotto fino al 1999 nello studio di Domenica in.
Sport ma non solo. Nel 1986 svolge uno dei suoi pochi servizi giornalistici non sportivi, inviato della RAI all’incontro fra due grandi del pianeta, Gorbachev e Reagan a Reykjavik: Gian Piero Galeazzi si trova lì per la partita Valur-Juventus di Coppa dei Campioni. Fra le altre incursioni al di fuori della cronaca sportiva, si ricorda la partecipazione al 46º Festival di Sanremo 1996, conduttore Pippo Baudo e la voce di Mr. Swackhammer, antagonista principale del film d’animazione Space Jam, uscito nello stesso anno.
L’ultima apparizione televisiva è del 2019, in una intervista di Mara Venier a Domenica In.
Gian Piero Galeazzi è stato la voce dello sport in Rai. Tutte le Testate giornalistiche, i Tg e i Gr, hanno dato ampi spazi alla commemorazione della figura del giornalista scomparso. RaiPlay, propone una collezione di contributi sull’Home Page. Sarà online anche la storica telecronaca della vittoria dei fratelli Abbagnale di Capua, i vogatori Carmine e Agostino e il timoniere Peppiniello a Seoul 88. Al cronista sportivo dedicato anche un Blob e un Rai Teche Techetè.