L’omaggio alla carriera di Gigi Proietti in tv e radio, molti i contenuti dedicati, anche on demand. Gigi Proietti è morto il 2 novembre, poche ore dopo aver compiuto 80 anni: la circostanza ha reso l’addio più amaro, e ha visto le emittenti riconvertire gli omaggi previsti per il festeggiamento in speciali ‘in memoriam’. Proietti è morto dopo mezzo secolo sulla scena, soprattutto cinematografica e teatrale, ma con televisione e radio compagne di viaggio del mattatore dai mille volti e le mille voci.
“Saremo sempre il tuo palco”, è la scritta comparsa sul palazzo di vetro della Rai a Viale Mazzini, in omaggio a Gigi Proietti. Un saluto commosso dell’azienda per la quale l’attore è stato un volto importante in programmi, fiction, performance teatrali. Commozione e riconoscenza sono stati espressi anche nel messaggio del Presidente Foa, dell’amministratore Delegato Salini e di tutto il Consiglio d’Amministrazione Rai. Ma il ricordo del grande mattatore romano amato da tutti gli italiani accomuna tv e radio, come testimoniano i palinsesti e i contenuti a lui dedicati video e audio, disponibili anche on demand diffusi in questi giorni.
Cavalli di battaglia e TV. CRTV vuole ricordare Gigi Proietti per il rapporto lungo e duraturo con la TV, con ruoli differenti: attore di sceneggiati e fiction, conduttore e regista, protagonista di one man show. Il maresciallo Rocca è il personaggio televisivo più famoso di Proietti che ci ha accompagnato per ben 6 stagioni. Nel 1996, dopo una partenza in sordina su Rai2, la fiction esplode superando i dieci milioni di telespettatori: l’ultima puntata batte addirittura il Festival di Sanremo con 16 milioni di italiani incollati davanti allo schermo. Proietti conquista il Premio Tv come personaggio maschile dell’anno e il Telegatto. Seguono altre cinque stagioni, e una miniserie conclusiva in onda nel 2008.
Sonetto “La fiction”
I marescialli, li preti e li dottori
So’ i personaggi che piaceno de ppiù.
Si ffai ‘n’antro mestiere, so’ dolori
Quanno reciti un firme alla tivvù.
Te chiedi, “’nce sarebbe un muratore?
Un pilota, un postino, un cameriere?
Fateme fa’ un commesso viaggiatore”.
Gnente: dottore, prete o carabbignere.
Allora te fai scrive un porpettone
E te proponi come primo attore:
un brigadiere che ggià sta in penzione
e che cià un fijo prete innamorato
che nun se sposa perché lei je more
pe’ ccorpa de un dottore arcolizzato.
Gigi Proietti
Letto in occasione della premiazione de L’Avvocato Porta, migliore film tv (Telegatto 1998)
Ma negli anni 90 c’era stato anche il telefilm Un figlio a metà e la sitcom Italian Restaurant, oltre a L’avvocato Porta su Canale 5: nel 1998, questa miniserie di 2 stagioni vince di nuovo un premio .
E’ Proietti che conduce lo spettacolo di Capodanno sul Rai 1, che accoglie il nuovo millennio, ma come conduttore televisivo il debutto è arrivato con Fantastico 4 nel 1983, seguito dal one man show Io a modo mio, Di che vizio sei? e Club ’92. Protagonista e conduttore, Proietti si cimenta anche nella regia televisiva: debutta nel 1990 con una delle prime sitcom Villa Arzilla dove concede qualche cameo, si dirige nel film Un nero per casa. Nell’ultimo decennio in tv è San Filippo Neri in Preferisco il Paradiso, è Il Signore della Truffa in una miniserie, Luca Manfredi lo dirige in L’ultimo papa re; è Bruno Palmieri, giornalista in pensione specializzato nella risoluzione di vecchi casi di cronaca nera, nella fiction Una pallottola nel cuore, tre stagioni dal 2014 al 2018.
In TV riveste altri mille ruoli, giudice in una stagione di Tale Quale Show e al debutto de La pista con Flavio Insinna. Ritorna conduttore nel one man show Cavalli di battaglia il sabato sera in onda su Rai1 per quattro puntate dove Proietti ripercorre gli sketch migliori della sua carriera: l’adattamento in TV dello show teatrale si arricchisce di duetti e collaborazioni con altri grandi personaggi (Guzzanti, Zero, Arbore, Frassica) affiancati dai volti lanciati e scoperti (Insinna, Cirilli, Brignano, Giusti).
Ma nel suo rapporto con la tv non si può non ricordare un altro “cavallo di battaglia”, emblematico, tra l’altro, del ruolo che hanno giocato le tv commerciale nel rilancio del cinema e in particolare della commedia italiana: “La cosa davvero unica di Febbre da cavallo – racconta Proietti in una intervista a Repubblica nell’ottobre 2002, alla vigilia dell’uscita del sequel Febbre da Cavallo – La Mandrakata al cinema – è che il mito non è nato subito, al cinema, ma col passare del tempo. Merito dei tanti passaggi nelle tv private: così negli ultimi anni il fenomeno è esploso, sono sorti siti Internet, fan club. Come quello di Trastevere, che ha addirittura promosso una raccolta di firme per chiedere una seconda puntata della storia“.
L’omaggio a Gigi Proietti della street artist Laika vicino al bar di Febbre da cavallo
e il murale di Harry Greb al Tufello ANSA/RICCARDO ANTIMIAN
Le mille voci di Gigi, radio e doppiaggio. Gigi Proietti è ricordato anche per la radio, dove è stato numerose volte ospite, ma che ha vissuto anche da protagonista: ricordiamo due personaggi su tutti, legati al programma di Rai Radio2 Gran varietà andato in onda dal 1966 al 1979, tutte le domeniche mattina: Avogadro il ladro (che insieme con il suo complice Cicerone progettava furti che non andavano mai in porto, 1973-74), e l’”irresistibile” conquistatore femminile (1975-76), che alla prova dei fatti irresistibile non era: degli sketch di quest’ultimo azzeccatissimo personaggio si ricorda, fra l’altro il tormentone “Invidiosi!”.
Ma Proietti vanta una carriera anche di “voce nell’ombra” doppiatore e direttore di doppiaggio di molti personaggi e titoli celebri. Fu Proietti a dare voce al grido iconico “Adriana!”, di Rocky in una delle scene cult del primo film con Sylvester Stallone e sua fu anche la direzione del doppiaggio italiano. Ma la carriera comprende anche altri doppiaggi di lignaggio, come quello di Dustin Hoffman in Lenny, Robert De Niro in Casinò (1995) di Martin Scorsese. Suo il doppiaggio del Casanova di Federico Fellini, interpretato da Donald Sutherland e di Gianni Musy, nei panni del Gandalf di Ian McKellen nella trilogia dello Hobbit.
Tantissime altre le star americane hanno parlato sugli schermi italiani con la voce dii Proietti: fra essi Paul Newman in Buffalo Bill e gli indiani, Anthony Hopkins in Hitckcock e poi Kirk Douglas, Henry Fonda, Jean Reno, Charlton Heston (per Hamlet), Gregory Peck, Rock Hudson, Michel Piccoli (in Diabolik).
Proietti ha prestato la voce anche a grandi personaggi dei cartoni: il genio Aladdin doppiato da Robin Williams nella versione originale, Gatto Silvestro e due draghi, quello a due teste in La spada magica – Alla ricerca di Camelot e quello nell’epico fantasy Dragonheart.
Proietti “on air”. Nel giorno della scomparsa di Gigi Proietti la televisione ha omaggiato il grande mattatore romano con un cambio nella programmazione giornaliera, per ricordare i tanti momenti indimenticabili della sua carriera, impressi nell’immaginario di tutti e diventati dei veri e propri cult. Nel prime time di lunedì 2 novembre Rai 1 ha sostituito, a sorpresa, la prima puntata della nuova fiction di Beppe Fiorelli Gli orologi del diavolo con una replica di Cavalli di battaglia: lo show ha vinto la serata Auditel con 19% di share. Il grande affabulatore romano, esempio della comicità italiana, è stato ricordato nei programmi in onda durante la fascia del prime time, ma anche nelle trasmissioni serali con dei cambi di programmazione e on demand.
Tutte le radio d’Italia, compresi numerosi conduttori, hanno ricordato Gigi Proietti con immagini, video e frasi, ripescando aneddoti dalla sua carriera. Ma il suo volto e la sua voce rimbalzano nei palinsesti radioTV ancora in questi giorni e online (a quest’ultimo riguardo si riguardo si segnala, in particolare lo spazio dedicato “Addio al Maestro”, su RaiPlay).
Fra le ultime ospitate in tv: Ulisse, Italia’s got talent, Propaganda Live. Nel pieno della pandemia teatri e cinema sono chiusi, ma sarebbero a lutto per la perdita di un maestro. “La televisione è un apparecchio che ha trasformato la cerchia familiare in un semicerchio” ha detto Gigi Proietti. Restiamo il tuo palco e la tua platea. Ciao Gigi.
L’articolo è stato costruito attingendo a varie fonti fra cui: tgcom24.mediaset.it; frasicelebri.it; FM world.it; proveperunsito.it.