Coesione sociale, anzi coesioni sociali, e servizio pubblico… ma non solo. Nel testo curato dall’Ufficio Studi Rai in collaborazione con Istat, Luiss, rappresentanza in Italia della Commissione Europea, e presentato in un evento dedicato, il concetto di coesione sociale viene declinato dal punto di vista definitorio, nel quadro della Convenzione e del Contratto di servizio Rai, degli obiettivi che si pongono i diversi servizi pubblici europei, ed extra europei (e al riguardo si segnala che risulta un’eccellenza Rai nella comparazione dei vari servizi pubblici sul tema), e viene creato un impianto metodologico di monitoraggio. Dalla ricognizione risulta che non esiste una definizione univoca, ma piuttosto dinamica del termine in funzione degli obiettivi perseguiti dai diversi servizi pubblici analizzati che si misurano con mutevoli pluralità sociali, culturali, territoriali, e sempre nuovi linguaggi, contenuti, piattaforme.
Il concetto assume particolare importanza oggi per tutti i broadcaster, siano essi pubblici e privati, radio e televisioni, chiamati a svolgere un ruolo identitario e coesivo appunto, a fronte della disintermediazione e frammentazione operata dalla Rete e dalle sue bolle autoreferenziali; broadcaster che sono chiamati e a declinare messaggio, contenuti e autorevolezza editoriale su tutte le piattaforme, audio e video, lineari e non, broadcast e online. Un altro aspetto importante viene analizzato, quello del nesso fra coesione sociale e sviluppo sostenibile, nesso particolarmente rilevante nella contingenza delle politiche post pandemiche in sede ONU ma anche UE, nel PNRR/Next Generation EU. 338 pagine in totale, del libro si segnala, fra l’altro, oltre al capitolo comparato, la griglia metodologica per rendere il concetto operativo e monitorabile, la ricca bibliografia.
Il testo è stato presentato in un incontro in diretta su Raiplay, Martedì 18 maggio. L’occasione, ecumenica per partecipazione delle direzioni Rai coinvolte nel progetto, ha visto gli interventi, fra gli altri, dei vertici Rai, di Alberto Barachini Presidente Commissione Parlamentare di Vigilanza, e di Antonia Carparelli Consigliera Economica presso la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Si sono toccati temi diversi quali la riforma Rai, l’esistenza degli impegni di coesione sociale e inclusione digitale nel contratto di servizio vigente e quello in gestazione, i profili di inclusione digitale portati avanti dai RaiPlay che nei primi due anni ha guadagnato 20 milioni di iscritti (di cui 10 che accedono da smart tv) inclusi molti giovani con linguaggi e contenuti dedicati, e gli over 65 con programmi di alfabetizzazione digitale, il ruolo di inclusione di realtà sociali e territoriali marginali che la Rai ha avuto in pandemia con la DAD. Il lavoro sulla coesione sociale sarà un tassello di una politica di trasparenza e narrazione del ruolo del servizio pubblico annunciata dalla direzione marketing.
“Coesione Sociale. La sfida del servizio pubblico radiotelevisivo e multimediale”, a cura dell’Ufficio Studi, 2020 (Rai Com SpA, Ed. Rai Libri)