Si parte con Intelligenza Artificiale e Dati. Dopo diverse anticipazioni la Commissione Europea ha presentato oggi con grande enfasi la propria strategia per promuovere un’Europa pronta per l’era digitale (Europe Fit for the Digital Age). Il progetto – continuazione ideale del piano strategico della precedente Commissione relativo al Mercato Unico Digitale (DSM) – si declina in tre azioni o pilastri: plasmare il futuro digitale dell’Europa (Shaping Europe’s Digital Future), eccellenza e fiducia nell’intelligenza artificiale (Excellence and Trust in AI), strategia europea per i dati (European Data Strategy). Tre gli obiettivi da perseguire – tecnologie al servizio delle persone, un’economia equa e competitiva, una società aperta, democratica e sostenibile), quattro le aree di policy:
- Protezione dei dati – riformare la protezione dei dati per dare alle persone il controllo sui propri dati e aiutare le aziende a conformarsi. Garantire che i paesi terzi proteggano i dati dei cittadini dell’UE.
- Migliore accesso ai beni online per consumatori e aziende – contribuire a rendere il mondo digitale dell’UE un mercato uniforme e livellato dove acquistare e vendere.
- Ambiente adatto per reti e servizi digitali – progettare regole che corrispondano al ritmo della tecnologia, come l’implementazione di connessioni mobili 5G di prossima generazione o il piano d’azione sulla tecnologia finanziaria.
- Economia e società – garantire che cittadini e imprese possano sfruttare appieno le opportunità che la digitalizzazione può offrire.
- Strategia europea per i dati – garantire che l’UE diventi un modello e un leader per una società rafforzata dai dati (traduzione nostra, ndr).
Una strategia che, oltre a mettere le persone al primo posto nello sviluppo della tecnologia, intende difendere e promuovere i valori e i diritti europei nel modo in cui si progetta, realizza e implementa la tecnologia nell’economia reale; che si definisce verde negli obiettivi e le azioni; e che punta a fare dell’Europa un mercato leader globale e di riferimento per l’innovazione tecnologica e normativa. Queste le intenzioni sulla carta.
Intelligenza Artificiale e Strategia per i dati. Molti i documenti prodotti – comunicazioni, factsheet, Q&A, cliccabili dal portale di riferimento – fra cui, per la rilevanza operativa immediata, il Libro Bianco sull’intelligenza artificiale, che apre una consultazione sul tema, di qui al 19 maggio 2020 (3 mesi) e la Strategia Europea per i dati, comunicazione sottoposta a parere.
Il Libro bianco sull’intelligenza artificiale e la strategia europea in materia di dati sono i primi pilastri della nuova strategia digitale della Commissione. Per l’Intelligenza Artificiale (AI) si segnalano anche collegamenti al lavoro già svolto in tema di codici etici e all’interno di gruppi di esperti dedicati. Per la strategie per i dati si cita espressamente la necessità di coordinamento con il GDPR rafforzandone l’aspetto centrato sulla tutela della persona.
Gli investimenti richiesti per questi due pilastri saranno incanalati all’interno del programma Europa digitale (DEP), the Connecting Europe Facility 2 e Horizon Europe. Attraverso quest’ultimo fondo la Commissione propone di investire 15 miliardi di euro nel cluster “Digital, Industry and Space”, con l’intelligenza artificiale come attività chiave da sostenere. Dal DEP, la Commissione europea propone di investire circa 2,5 miliardi di euro nella distribuzione di piattaforme dati e applicazioni AI, di questi: 2 miliardi di euro potrebbero essere investiti in un progetto europeo ad alto impatto sugli spazi dati europei (European High Impact project on European data spaces), comprensivi di condivisione di dati affidabili e ad alta efficienza energetica e infrastrutture cloud. Il DEP supporterà inoltre le autorità nazionali nella messa a disposizione e riutilizzo di dati ad alto valore in diversi spazi dati comuni.
Tecnologie verdi. Le tecnologie digitali saranno un fattore decisivo per il Green Deal, la nuova strategia di crescita dell’UE che mira a far diventare l’Europa il primo continente neutro dal punto di vista climatico entro il 2050. Affinché la digitalizzazione offra i suoi benefici, il settore delle ITC dovrà intraprendere una trasformazione “verde” – es. data center e tlc più efficienti dal punto di vista energetico, attraverso l’uso di fonti rinnovabili e neutrali dal punto di vista climatico entro il 2030.
Standardizzazione europea delle tecnologie di nuova generazione. La commissione si impegna anche a indirizzare il potere regolamentare, le capacità economiche e tecnologiche, e gli strumenti finanziari esterni per far avanzare l’approccio europeo e modellare i quadri globali nell’ambito di: accordi di associazione e accordi commerciali e processi di standardizzazione delle tecnologie di nuova generazione (es. blockchain, calcolo ad alte prestazioni e quantistico, intelligenza artificiale, dati). Ma, avverte, “tutti potranno accedere al mercato europeo purché accettino e rispettino le nostre regole. La Commissione continuerà ad affrontare restrizioni ingiustificate per le società europee nei paesi terzi (come i requisiti di localizzazione dei dati), e perseguirà obiettivi ambiziosi in termini di accesso ai mercati, ricerca e sviluppo, programmi di standardizzazione”.
Prossimamente il Digital Services Act. Entro la fine dell’anno la Commissione presenterà ulteriori misure, fra cui una legge (Digital Services Act) sui servizi digitali per stabilire regole chiare per tutte le imprese per accedere al mercato unico, rafforzare la responsabilità delle piattaforme online e proteggere i diritti fondamentali; una revisione del regolamento eIDAS (identità elettronica sicura) per permettere alle persone di aver maggior controllo dei dati che condividono online; enfasi sulla cybersicurezza. Infine, “l’Europa continuerà a stringere alleanze con partner globali, sfruttando il suo potere regolatorio, lo sviluppo di capacità, la diplomazia e le finanze per promuovere il modello europeo di digitalizzazione a livello internazionale”.
Sul Digital Services Act aderiamo alla sollecitazione rivolta alla Commissione da ACT (Associazione delle Televisioni Commerciali Europee), attraverso un comunicato stampa pubblicato in data odierna dove dopo aver apprezzato la ricchezza e ambizione del progetto di sviluppo digitale, auspica che tale atto e le misure correlate costituiscano l’occasione per ribadire e rinforzare i principi del copyright europeo e internazionale. “L’Europa può già basarsi sulla sua solida giurisprudenza in materia applicando ulteriormente le norme di responsabilità cui sono soggette le piattaforme in quanto soggetti attivi” recita il comunicato. Si concorda anche sul richiamo a garantire un contesto competitivo adatto all’era digitale e pluralismo anche online. Il richiamo, urgente, è esteso anche alla necessità di misure che promuovano la democrazia online, combattendo i discorsi d’odio e la disinformazione.
Il patrimonio della diversità europea. Dal discorso della Presidente della Commissione Ursula Van Der Leyen estraiamo alcuni passaggi che ci sembra offrano spunti di interesse.
“L’intelligenza artificiale riguarda dati e big data E sappiamo tutti che più dati abbiamo, più intelligenti sono i nostri algoritmi.
Questa è un’equazione molto semplice. Per questo è così importante avere accesso ai dati disponibili, questo è il motivo per cui vogliamo dare alle nostre imprese, ma anche ai nostri ricercatori e ai servizi pubblici un migliore accesso ai dati.
L’Europa ha un buon vantaggio nella qualità dei dati, perché abbiamo una grande diversità economica con le nostre piccole e medie imprese – quella che chiamiamo “Mittelstand” – la nostra industria è un paesaggio molto vario e ricco. Anche i dati che quotidianamente vengono raccolti in Europa sono molto vari e ricchi: dati di settore, dati commerciali, dati di fabbriche, macchine, automobili, stazioni meteorologiche, per nominarne alcuni.
Come già detto, l’algoritmo è intelligente come i dati che lo alimentano. Ma c’è un secondo punto di attenzione: dobbiamo assicurarci che i dati utilizzati siano privi di distorsioni.
In Europa, fondamentalmente, abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno, ma dobbiamo liberare questo potenziale”.