Come ampiamente previsto ed annunciato, iniziano a piovere i primi ricorsi degli operatori di rete locali generati da una serie di provvedimenti inacettabili del Mise dettati da una nuova strategia punitiva nei confronti degli operatori televisivi locali. Dopo una stagione di ascolto e condivisione durante la quale il Mise, anche attraverso il tavolo TV 4.0, ha delineato con le associazioni di categoria e gli operatori i dettagli di un processo complesso ed estremamente delicato, che garantiva una transizione al T2 pacifica ed indolore, inspiegabilmente il ministero ha emanato senza alcun tipo di confronto o preavviso, una serie di provvedimenti irragionevoli, ribaltando in un sol colpo quanto sino ad ora definito e condiviso.
Il Presidente dell’Associazione Maurizio Giunco dichiara: ”La sospensiva del TAR rappresenta solo la punta di un Iceberg poiché pressoché tutti gli operatori intendono far valere i propri diritti in tutte le sedi opportune. L’inedita modalità operativa del Mise”, continua Giunco, “ed il rifiuto ad ogni tipo di dialogo costruttivo con il comparto televisivo locale non può che mettere a grave rischio l’intero processo di transizione. Come già fatto nelle ultime settimane, ancora una volta, ci auspichiamo che il Mise voglia riaprire un tavolo di confronto con le associazioni più rappresentative al fine di consentire un’ ordinata liberazione della banda 700 e la transizione al DVB-T2”.
ALLEGATI
CS_Associazione TV Locali_Refarming Banda700_25 maggio 2020