Codice europeo delle comunicazioni elettroniche (direttiva), una rifusione di diverse norme del settore; e aggiornamento del mandato dell’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC), sotto forma di Regolamento: con questi due atti legislativi il Consiglio UE della telecomunicazioni del 4 dicembre ha adottato la riforma delle telecomunicazioni ,“pietra angolare degli sforzi dell’UE volti a garantire una connettività fissa e mobile di altissima qualità per tutti, fattore chiave per un’economia competitiva a livello mondiale e una società inclusiva moderna” recita il comunicato. Obiettivi prioritari del codice sono la rapida implementazione del 5G, lo stimolo dell’innovazione di punta e il rafforzamento della tutela dei consumatori nel settore delle comunicazioni elettroniche.
Fra le misure di diretto interesse per il settore radiotelevisivo si segnala che il codice copre ambiti quali l’assegnazione dello spettro e l’accesso degli operatori alle reti; prevede una regolamentazione simmetrica di tutti i fornitori di reti in situazioni specifiche; e norme sui consumatori che si applicheranno anche ai servizi forniti attraverso Internet. A quest’ultimo riguardo gli Stati membri dovranno anche stabilire regole di compensazione in caso di condotta scorretta da parte dei fornitori di reti o servizi di comunicazione elettronica.
Il BEREC, organismo regolatore dell’UE, con funzioni estese, “svolgerà un ruolo di primo piano nell’aiutare i paesi dell’UE a introdurre reti ad altissima capacità e contribuirà alla corretta e coerente applicazione delle misure di regolamentazione previste nel codice”.
Il voto del Consiglio conclude la procedura legislativa sia per la direttiva (Codice) sia per il regolamento (BEREC). L’accordo provvisorio su entrambi i testi era stato raggiunto con il Parlamento europeo il 5 giugno 2018 e confermato con voto nel novembre scorso.
Gli atti giuridici saranno firmati dalle due istituzioni il 12 dicembre e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell’UE (GUCE) il 17 dicembre. Entrambi entreranno in vigore 3 giorni dopo la pubblicazione, con tempi di recepimento standard (2 anni). Standard sono anche i tempi delle abrogazioni delle direttive 2002/19/CE, 2002/20/CE, 2002/21/CE e 2002/22/CE, elencate nell’allegato XII al documento.
Si tratta di un testo corposo di 326 Considerando e 127 articoli, di cui ci riserviamo una lettura accurata a valle della pubblicazione in GUCE per le norme rilevanti per il settore radiotelevisivo. Nel frattempo si segnalano l’allegato II (condizioni di accesso alla diffusione di servizi radiotelevisivi digitali per i telespettatori e gli ascoltatori nell’Unione) e l’allegato XI (interoperabilità dei ricevitori delle apparecchiature autoradio e di televisione digitale di consumo di cui all’art. 113).
Direttiva che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche
Regolamento che istituisce l’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche