Procedono gli interventi per via amministrativa e giudiziaria: per AGCOM si registra il primo provvedimento inibitorio richiesto da un operatore straniero su atti di pirateria svolti sul territorio italiano; due pronunce del Tribunale di Milano, parte lesa la Lega Serie A, specificano misure cautelari, sanzionatorie e obblighi per i servizi di hosting/ISP che veicolano servizi IPTV illegali.
La Liga spagnola ha ottenuto dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) il riconoscimento ad esercitare il diritto a proteggere le sue trasmissioni in Italia: si tratta della prima volta che l’Autorità agisce su richiesta di un operatore straniero. La Liga ha intrapreso un’azione di blocco di cinque siti web illeciti con un livello significativo di traffico in Italia attraverso la procedura amministrativa aperta dall’AGCOM (Regolamento DDA online, del. 680/13/CONS e s.m.i.). La richiesta di blocco è scattata tra ottobre 2020 e gennaio 2021: nel giro di pochi mesi l’Autorità ha ordinato il blocco di tutti i siti web illeciti proteggendo anche properties locali come la Serie A, tra gli altri. Il traffico complessivo delle pagine attualmente bloccate, supera il milione di visite totali al mese in Italia.
Un altro risultato di primario rilievo nella lotta contro la pirateria audiovisiva è stato ottenuto dalla Lega Serie A, in sede di reclamo dinanzi al Tribunale di Milano che ha confermato gli ordini emessi in sede cautelare nei confronti degli hosting citati in giudizio. La Sezione Specializzata Imprese del Tribunale di Milano, con provvedimenti del 12 e 15 febbraio 2021, ha intimato al provider americano CloudFlare di cessare tutti i servizi resi in favore delle IPTV illegali ed in particolare quello di hosting. In difetto di intervento è stata disposta una penale di 5.000 Euro per ogni giorno di inadempimento all’ordine del giudice, recita il comunicato della Lega. Il Tribunale di Milano ha inoltre disposto l’ordine a carico del provider Google Ireland Ltd di depositare in giudizio le informazioni che consentano l’identificazione dei destinatari dei propri servizi.
Le decisioni si inseriscono nel solco di numerosi provvedimenti ottenuti dalla Lega Serie A sia presso il Tribunale civile di Milano – con obbligo imposto agli Internet Service Provider di impedire l’accesso a 160 servizi IPTV e il blocco di 2.200 tra indirizzi IP e nomi a dominio – sia in sede penale nei confronti dei provider a cui si appoggiano i servizi di IPTV illeciti. Si ricorda che analogamente il Gruppo Mediaset ha contribuito a delineare una corposa giurisprudenza sui profili di responsabilità delle piattaforme online e sulla tutela di altri diritti premium audiovisivi. Tutti questi provvedimenti hanno delineato un livello di protezione a livello internazionale, poiché il blocco degli indirizzi IP utilizzati per le trasmissioni illecite, è esteso alle successive variazioni di indirizzo adottate.