Aumenta il peso delle grandi aziende USA e soprattutto l’incidenza delle multinazionale del web nel settore audiovisivo globale. Sono queste le prime risultanze del rapporto pubblicato dalla Commissione Ue “Lo sviluppo del mercato europeo dei servizi audiovisivi on demand”, curato dall’Osservatorio europeo dell’audiovisivo.
Le stime delle quote a livello globale sono basate sul fatturato dei servizi audiovisivi dei 50 gruppi più importanti del mondo, passato da 361,5 miliardi di dollari nel 2009 a 425 miliardi nel 2013. Nei cinque anni i ricavi delle società europee sono scesi da 74,7 a 65,3 miliardi di dollari e la loro quota di mercato si è ridotta di oltre 5 punti percentuali (dal 20,7% del 2009 e dal 15,4% del 2013). La crescita nel 2014 per lo stesso perimetro di aziende è stimata nell’ordine del 3,4%. Cala nei 5 anni il peso anche delle società giapponesi (dal 17 al 12% sul totale globale), cresce di mezzo punto percentuale un generico “altri”, anche se a detta dell’Osservatorio è sottostimato il peso dell’area asiatica per mancanza di dati societari. Maggiori beneficiari della crescita globale del settore AV sono le aziende USA, presenti in misura massiccia, 30 aziende fra le prime 50 per fatturato dei servizi AV nel mondo e per quota (68%) sul totale (elaborazione CRTV su dati Osservatorio Europeo.
Il rapporto spiega il declino dell’Europa sulla base di diversi fattori, fra cui la svalutazione dell’euro sul dollaro; la vendita di asset europei a gruppi statunitensi (EMI, Blizzard Entertainment); il calo del mercato pubblicitario europeo con il relativo impatto sulle entrate delle emittenti pubbliche e private; la stagnazione dei ricavi delle emittenti pubbliche; il fatto che la crescita del mercato europeo della pay TV appare principalmente a beneficio dei gruppi USA; l’arrivo delle web company americane.
Quest’ultimo aspetto è la novità che più caratterizza il periodo considerato. Il grafico che segue indica come sia cresciuto il peso delle attività di 4 di tali operatori “emergenti” nel mercato AV con fatturati nel settore che crescono nel 5 anni a tassi molto sostenuti (dal minimo di Amazon, che raddoppia il fatturato, ad I-Tunes che lo decuplica).