Venerdì 13 dicembre scorso la delegazione di Confindustria Radio Televisioni composta dal vice Presidente Stefano Selli, dal Direttore Generale Rosario Alfredo Donato e da Annamaria La Cesa, ufficio normativa e regolamentare, è stata audita dall’AGCOM in relazione alla bozza di modifica al regolamento sulle quote di programmazione e investimento.
CRTV ha ribadito che le disposizioni relative a quote di programmazione e investimento incidono sulle scelte fondamentali che le emittenti, in quanto editori e responsabili dei contenuti diffusi, dovrebbero poter operare in piena autonomia, specialmente nel mercato attuale che è soggetto alla concorrenza deregolamentata degli OTT.
Quanto al contenuto della bozza di regolamento, l’Associazione ha ribadito l’opportunità di chiarire alcune definizioni adottate nel testo; ha chiesto inoltre di ricomprendere l’intrattenimento tra i generi valevoli ai fini delle relative quote di investimento previste dalla legge, così come di annoverare il commissioning tra le modalità realizzative delle fattispecie produttive ritenute ammissibili ai fini del computo delle quote.
Si è inoltre proposto che, con riguardo alle piattaforme di VOD, il criterio di calcolo delle quote “per titoli” venisse sostituito da quello “per ore”, più idoneo a garantire la parità di trattamento tra operatori tradizionali e nuovi media.
Infine, CRTV ha chiesto l’innalzamento della quota per quegli operatori che non abbiano stabilito una sede in Italia e non abbiano assunto dipendenti. Pur essendo consapevoli della insindacabilità del valore percentuale stabilito dalla norma primaria, si è avanzata tale proposta nell’ottica di garantire la parità di trattamento, almeno tendenziale, tra gli operatori tradizionali aventi sede in Italia e le grandi piattaforme che offrono video on demand con sede all’estero.