Il ricordo di Confindustria Radio Televisioni. Sabato 10 giugno è morto a Roma Oscar Mammì, esponente del Partito Repubblicano Italiano che, tra le numerose cariche politiche e governative che ha ricoperto nel corso della vita, è stato Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni dal 1987 al 1991. In questo periodo ha dato il nome alla legge n. 223 del 1990, ancora oggi nota come “Legge Mammì”, che ha rappresentato una pietra miliare per la regolamentazione del nostro settore.
Sulla legge Filippo Rebecchini, Presidente FRT nella prefazione al libro “Oltre la Mammì. Indirizzi e materiali per una nuova disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato”, (Sole 24 Ore Libri, 1994) commentava: “Tutti lo dissero già all’indomani della sua approvazione, e fra quelli anche noi, che ci si sarebbe trovati di fronte a una legge già nata vecchia che non avrebbe sciolto e affrontato alcuni nodi cruciali dell’intero sistema. Ma un grande, grandissimo merito che va ascritto a questa normativa, e che sarebbe ingiusto non attribuirle, risiede nel fatto di aver messo comunque un punto fermo su un settore che da quindici anni si barcamenava tra sentenze pretorili e della Corte Costituzionale”. Nel caos del settore radiotelevisivo anche solo effettuare una fotografia dell’esistente non era impresa facile e i fatti successivi lo hanno dimostrato (a quarantadue mesi dall’approvazione della legge ancora non si conosceva con esattezza il numero delle imprese che operano nel settore radiotelevisivo nel nostro Paese”. Parole che ancora oggi fanno riflettere.
Persona di vasti e variegati interessi, fu deputato per sei legislature. Il Consiglio Nazionale del Partito Repubblicano Italiano ha interrotto i lavori per rendere omaggio alla sua figura. «Mammì ha rappresentato una lunga, memorabile, orgogliosa parte della storia del repubblicanesimo italiano – si legge in una nota. Fu sempre convinto che la crisi italiana fosse superabile unicamente attraverso un impegno politico e non certo attraverso soluzioni istituzionali o giudiziarie».
Confindustria Radio Televisioni esprime il proprio cordoglio per la perdita di una personalità di grande rilievo per il settore radiotelevisivo.