Il progetto di sostegno ai media informativi europei nel decennio digitale della Commissione Cultura ed Educazione (CULT) del Parlamento Europeo e lo strumento della Commissione per facilitare l’accesso ai fondi per il settore. La commissione CULT del Parlamento europeo ha pubblicato un progetto di relazione sui media europei nel decennio digitale: un piano d’azione per sostenerne la ripresa e la trasformazione. Il rapporto dell’eurodeputato Dace Melbārde (ECR, LV) sottolinea la necessità di un sostegno mirato al settore audiovisivo, inclusa la radio, inserita esplicitamente in una nota a piè di pagina, dove si delinea ciò che rientra nel settore media informativi (sulla sensibilizzazione al riguardo era intervenuta l’associazione delle radio europee AER, della quale CRTV è associata). Il rapporto spiega che il settore dei media informativi ha visto i propri introiti pubblicitari diminuire dal 20% all’80% a causa della pandemia.
Il rapporto evidenzia la disuguaglianza tra i media tradizionali (“legacy”) che rimangono altamente regolamentati e le piattaforme online che non ne hanno ancora. La bozza include richieste di legislazione urgente sull’accesso ai dati, sulla pubblicità digitale e sulla trasparenza e responsabilità delle piattaforme e sottolinea l’impatto di COVID-19 sul pluralismo dei media e l’aumentata dominanza delle piattaforme nel settore dei media. Guardando ai diversi mercati media, la bozza di rapporto “riconosce le sfide aggiuntive per i media che operano in mercati più piccoli, compresi i media locali, regionali e di nicchia, che hanno entrate limitate e che non sono sostenibili all’interno degli attuali modelli di business non potendo abbracciarne di nuovi come i media che operano su scala e mercati di maggiori dimensioni” e ritiene, quindi, che meccanismi di finanziamento pubblico basati sul principio di libera concorrenza siano sempre più necessari.
La bozza evidenzia che i mezzi di informazione devono intraprendere una trasformazione digitale, che richiede investimenti e competenze aggiuntivi che spesso mancano agli operatori minori, invita la Commissione e gli Stati membri a fornire un sostegno su misura per la trasformazione digitale del settore e indica la tassazione digitale come una soluzione per sostenere la ripresa dei settori audiovisivo e dei media informativi.
Molti di questi aspetti – fra cui la digitalizzazione del settore radiotelevisivo, il sostegno alla ripresa del settore radiotelevisivo e audiovisivo, la formazione per creare nuove competenze digitali – sono presenti anche nel progetto presentato da CRTV per il PNRR. Si tratta di relazione in bozza, che potrà subire emendamenti nel corso della discussione parlamentare, ma di interesse per l’accresciuta sensibilità ai problemi del nostro settore a livello UE.
D’altro canto, la Commissione europea ha lanciato la sua prima guida per collegare il settore dei media ai finanziamenti dell’UE. Lo strumento, attualmente in versione beta, è accessibile qui e delinea le principali opportunità di supporto relative all’UE per i settori audiovisivo e dei media informativi, a partire dal 2021. Copre i flussi di finanziamento ulteriori rispetto a Europa Creativa, quali Orizzonte Europa, Europa digitale, InvestEU o i meccanismi di finanziamento inclusi nel pacchetto di ripresa con il marchio Next Generation EU. L’ambizione è che il sito aiuti le società di media a identificare e richiedere la fonte più appropriata di sostegno dell’UE tra i programmi e gli strumenti a loro disposizione.