Cuneo fiscale. L’Italia si situa al quinto posto nella classifica OCSE relativa ai Paesi con il cuneo fiscale più alto nel 2016, salendo di una posizione rispetto allo scorso anno, con un 47,8% di tasse pagate in media da un lavoratore sullo stipendio. Hanno un cuneo fiscale più alto del nostro Paese solo il Belgio (54%), la Germania (49,4%), l’Ungheria (48,2%) e la Francia (48,1%), contro una media dei Paesi monitorati dall’OCSE pari il 36%. L’Italia è settima nella classifica OCSE con una percentuale sullo stipendio lordo pari al 31,1% contro una media OCSE del 25,5% anche per tasse pagate dalle aziende: in altre parole in Italia un lavoratore porta a casa il 68,9% dello stipendio lordo, nella media dei Paesi OCSE tale percentuale è pari al 74,5%.
I dati sono contenuti nel rapporto Taxing Wages 2017, appena pubblicato dall’OCSE e relativo al “cuneo fiscale” – cioè la differenza tra costo del lavoro e stipendio netto pagato al dipendente – su 35 Paesi Europei ed extra.
Il cuneo è calcolato sullo stipendio medio di un single senza figli a carico (single worker). Il rapporto calcola anche lo stipendio netto per una famiglia monoreddito con due figli, che si suppone goda di sgravi fiscali: in questo caso l’Italia risulta addirittura terza nella classifica 2016, dopo Francia e Finlandia, nel 2015 era quinta, e il cuneo fiscale domestico è 38,6% contro una media OCSE del 26,6% (+12 p.p.). Tuttavia gli sgravi/benefici applicabili alle famiglie con figli risultano allineati alla quota europea (-9,1% per l’Italia, -9,5% per l’OCSE). Negli ultimi 15 anni il cuneo fiscale è cresciuto in Italia, a partire dal 2009 di un punto percentuale, in controtendenza rispetto alla media OCSE che risulta in calo dello 0,7%. Il rapporto analizza anche, fra l’altro, come sono variate le componenti dello stipendio lordo nei diversi Paesi (tassa sul reddito, contributi previdenziali pagati dal dipendente e dall’azienda) e l’impatto sul cuneo fiscale (minori contributi) della crisi economica del 2008.
ALLEGATI
Infografica OECD (pdf)
Brochure OECD e Country Study Italia (pdf)