ROMA , 14 Ottobre 2014 – Nonostante gli apprezzabili interventi apportati durante l’iter parlamentare, il provvedimento di riforma in materia di diffamazione presenta ancora notevoli aree di miglioramento per TV e radio. In particolare, l’automatica estensione alle testate radio-televisive delle regole applicabili alla carta stampata non tiene conto della diversa natura e tempistica dei mezzi di comunicazione .
In questo contesto, un aspetto particolarmente delicato è rappresentato dalla nuova disciplina in materia di rettifica, che oltre ad introdurre una nuova fattispecie di reato per il caso di omessa rettifica (con conseguente aggravio per l’attività giornalistica), crea un imbarazzante conflitto di interessi tra il direttore/editore e l’autore del servizio, introducendo una causa di non punibilità in favore del giornalista che abbia trasmesso la richiesta al proprio Direttore.
Inoltre la rettifica spontanea, congrua e tempestiva dovrebbe escludere non solo la punibilità della condotta, ma anche il risarcimento in sede civile proprio in quanto evita la produzione di un danno economicamente apprezzabile. Responsabilità civile che, dal lato opposto, dovrebbe essere rinforzata nel caso di una querela per diffamazione la quale si riveli manifestamente infondata e quindi temeraria”.
lo ha dichiarato il Presidente di Confindustria Radio Televisioni Rodolfo De Laurentiis alla vigilia della discussione in Aula Senato del disegno di legge di riforma della disciplina in materia di diffamazione a mezzo stampa (Modifiche alla legge 8 febbraio 1948, n.47. al codice penale e al codice di procedura penale in materia di diffamazione, di diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di diffusione, di ingiuria e di condanna del querelante).
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PROFILO DI CONFINDUSTRIA RADIO TELEVISIONI
Confindustria Radio Televisioni (CRTV) è l’associazione di categoria dei media televisivi e radiofonici italiani. L’Associazione, costituita nel giugno 2013, ha insediato i propri organi di governance nell’ottobre dello stesso anno. Ai soci fondatori Rai, Mediaset, Sky, La7, Telecom Italia Media e FRT si sono successivamente uniti i broadcaster nazionali Digicast, Discovery Italia, Giglio Group, Prima Tv, QVC, RTL102.5, Rete Blu, Viacom International, LT Television, Radio Italia e da ultimo la piattaforma Tivù e HSE24. Sono inoltre associate di CRTV le maggiori TV locali (attraverso l’Associazione TV Locali aderente a CRTV) e radio nazionali e locali (Associazione Radio) mentre, tra gli aggregati, a DNG si sono aggiunti recentemente gli operatori satellitari SES Astra Italia e Eutelsat Italia.
Oggi CRTV rappresenta oltre il 90% del mercato, con una forza lavoro di circa 24.000 addetti diretti (oltre a 80.000 occupati stimati nell’indotto) ed esprime ricavi per 9,2 miliardi di Euro.
Obiettivo fondante di CRTV è la rappresentanza unitaria del settore sul piano istituzionale, legislativo e contrattuale. In particolare il 17/4/2014 è stato siglato l’accordo ponte del CCNL 2013/2014 per i dipendenti delle imprese radiotelevisive private che porterà al rinnovo del contratto collettivo. CRTV collabora attivamente e su base regolare con tutti i Ministeri competenti, le Istituzioni Politiche e i Regolatori. CRTV intende così apportare il proprio concreto contributo alla costruzione di eque regole di mercato, condizione essenziale affinché l’intero settore continui a svolgere nel processo di ammodernamento del Paese l’importante ruolo che gli compete.