In vigore dal 7 giugno 2019, devono essere recepite entro 2 anni. Nella Gazzetta Europea del 17 maggio (GUCE L130) sono stati pubblicati due atti normativi importanti in tema di aggiornamento della disciplina del copyright, entrambi approvati dal Parlamento UE il 17 Aprile scorso:
- la direttiva (UE) 2019/790 del 17 aprile 2019 sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale, che modifica le direttive 96/9/CE e 2001/29/CE;
- la direttiva (UE) 2019/789, norme relative all’esercizio del diritto d’autore e dei diritti connessi applicabili a talune trasmissioni online degli organismi di diffusione radiotelevisiva e ritrasmissioni di programmi televisivi e radiofonici, che modifica la direttiva 93/83/CEE, anche nota come direttiva Cavo-Satellite.
Sulla direttiva copyright, come noto, si è sviluppato un acceso dibattito e una massiccia campagna oppositiva soprattutto ad opera dei grandi operatori della Rete contro gli articoli più controversi: l’art.11 (diritto connesso degli editori per pubblicazioni di carattere giornalistico, art. 15 nella versione definitiva del testo) e l’art. 13 (ora art. 17, contenente le norme che disciplinano l’utilizzo di contenuti protetti da parte dei servizi di condivisione online). E’ quest’ultima una norma sulla quale CRTV, come del resto tutte le maggiori associazioni europee del settore audiovisivo, si è battuta affinché venissero poste le basi per il controllo, la tutela e la remunerazione del diritto d’autore anche online, anche in un’ottica di ristabilimento di un’equa concorrenza con gli operatori offline, quali sono primariamente gli editori radiotelevisivi.
La seconda direttiva è nata nell’ottica di facilitare l’accesso ai programmi radiotelevisivi a livello transfrontaliero e l’acquisizione dei diritti per il la fornitura di servizi online accessori alla trasmissione e la ritrasmissione. Le questioni più dibattute per il settore hanno riguardato la parte definitoria e l’ambito di applicazione (limitata a programmi di informazione e programmi di produzione propria finanziati esclusivamente dall’emittente), oltre al mantenimento dell’applicazione del principio del Paese di origine.
Entrata in vigore e recepimento. Le direttive entreranno in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione, ossia il 7 giugno 2019: da quella data tutti i Paesi membri avranno due anni di tempo (7 giugno 2021) per recepire nei propri ordinamenti le disposizioni contenute nella direttiva.
Applicazione nel tempo e disposizioni transitorie. Per la direttiva copyright, in base alle disposizioni transitorie si concederà un ulteriore anno (36 mesi dalla data di entrata in vigore della direttiva, ossia 7 giugno 2022) per assoggettare all’obbligo di trasparenza previsto dalla direttiva gli accordi di licenza o di trasferimento dei diritti degli autori ed artisti. Il riferimento è all’art.19 che dispone l’obbligo di inviare regolarmente (almeno una volta all’anno) ad autori e artisti informazioni dettagliate, da parte di coloro con i quali hanno stipulato accordi di licenza o ai quali hanno trasferito i propri diritti, su come vengono utilizzate le loro opere ed esecuzioni, gli introiti generati e la remunerazione dovuta. La direttiva si applica “fatti salvi gli atti conclusi e i diritti acquisiti prima del giugno 2021” (art. 26.2). Per la direttiva cavo-satellite, gli accordi sull’esercizio del diritto d’autore relativi agli atti di comunicazione al (e messa a disposizione del) pubblico nel corso della fornitura di un servizio online accessorio che sono in vigore il 7 giugno 2021, sono soggetti all’art. 3 della nuova direttiva a decorrere dal 7 giugno 2023 se scadono dopo la data dell’entrata in vigore (dal 7 giugno 2025 per trasmissione di programmi attraverso immissione diretta, art. 8, sempre se scadono dopo tale data).
I testi in italiano delle due direttive sono accessibili dai seguenti link: