Pubblicato sul sito del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri il “Programma operativo di attività” della task force istituita dal governo per monitorare e contrastare la diffusione di fake news relative al Covid-19 che possano indebolire le misure di contenimento dell’epidemia. Le fake news monitorate sono quelle diffuse su web e social network. Di seguito gli ambiti di intervento suggeriti nel rapporto.
Favorire l’accesso alla comunicazione istituzionale e ai contenuti scientificamente attendibili: coordinamento, nuovi strumenti social, best practice. Si propone, fra l’altro, il coordinamento, delle FAQ su Covid-19 tra le varie istituzioni (es: Ministero della Salute, Protezione Civile, ISS), oppure di considerare l’eventuale creazione di un sito di riferimento comune (hub); ricognizione delle buone pratiche adottate in altri Paesi; azioni per orientare i contenuti delle FAQ sulla base delle ricerche effettuate online dagli utenti per: quantificare l’incidenza delle fake news nel dibattito pubblico sulle maggiori piattaforme social, valutare l’impatto della comunicazione istituzionale, orientare la progettazione di nuove campagne di comunicazione.
Sensibilizzare i cittadini sui meccanismi di fruizione delle informazioni: sviluppo dello spirito critico. Chiunque tende a selezionare ed elaborare l’informazione, compresa quella scientifica, in modo coerente con il proprio sistema di valori: è il cosiddetto meccanismo cognitivo del bias di conferma (accentuato online dall’ottimizzazione algoritimica, echochamber, ndr). L’Unità propone di promuovere una cultura di consapevolezza sulla fruizione delle informazioni (raccomandazioni pratiche), attraverso campagne televisive mirate; di sviluppare un’attività ludica (gamification), che aiuti il cittadino ad orientarsi sulla tematica Covid-19, e segnalare e illustrare di risorse utili per la verifica delle notizie. No alla segnalazione di siti di fact-checking/debunking, sì a strumenti che consentano al cittadino di valutare in maniera indipendente l’affidabilità dell’informazione, esercitando il proprio spirito critico. Il gruppo di esperti ha condiviso in particolare la proposta del Ministero della Salute di creare una checklist di elementi che aiutino i cittadini a riconoscere i possibili indizi di un’informazione non veritiera o distorta.
Analisi quantitativa del fenomeno e sviluppo di strategie di comunicazione data-driven. Fra le proposte, azioni per orientare i contenuti delle FAQ sulla base delle ricerche effettuate online dagli utenti, per: quantificare l’incidenza delle fake news nel dibattito pubblico sulle maggiori piattaforme social, valutare l’impatto della comunicazione istituzionale, orientare la progettazione di nuove campagne di comunicazione. L’Unità fa anche riferimento per informare il lavoro dell’Unita ai dati raccolti e analizzati da AGCOM nell’ambito della task force di data science sul tema della disinformazione online relativa al Covid, avviata ad Aprile coinvolgendo centri di ricerca e istituzioni accademiche.
Sull’Unità. Creata il 4 aprile scorso con decreto del Sottosegretario di Stato con delega all’Informazione e all’Editoria Andrea Martella, l’unità di monitoraggio conta 11 componenti; ha carattere temporaneo (fino al superamento dell’emergenza epidemiologica), per un periodo comunque non inferiore a un anno; ha competenze limitate ad attività di studio e promozione di azioni di sensibilizzazione per aumentare il grado di consapevolezza dei cittadini che interagiscono sui social network (sono esclusi poteri di vigilanza o sanzionatori, e interventi attivi) e di promozione di un lavoro inter-istituzionale: non a caso fanno parte dell’Unità, oltre al dipartimento editoria (coordinatore), un rappresentante de Dipartimento della protezione civile uno del Ministero della salute, oltre a 8 esperti di varia estrazione culturale. L’AGCOM partecipa come osservatore, l’Unità ha la facoltà di avviare “le opportune interlocuzioni con soggetti pubblici e privati”, al fine di acquisire ulteriori informazioni e proposte per promuovere iniziative di sensibilizzazione.