Si tratta di 17 piattaforme e 2 motori di ricerca online di dimensioni molto grandi, con un “raggio d’azione” di almeno 45 milioni di utenti attivi al mese: ad essi si applicano gli obblighi di responsabilità e trasparenza previsti dal DSA. Il regolamento sui servizi digitali (Digital Services Act – DSA), “si applica a tutti i servizi digitali che mettono i consumatori in collegamento con beni, servizi o contenuti, stabilisce nuovi obblighi per le piattaforme online globali relativi alla riduzione dei danni e al contrasto dei rischi online, introduce forti tutele per i diritti degli utenti online e colloca le piattaforme digitali in un nuovo quadro unico di trasparenza e responsabilità”, così recita la nota della Commissione UE, in data 25 aprile. Gli obblighi decorrono dalla data di notifica delle decisioni di designazione, con un “periodo di tolleranza” di 4 mesi entro i quali le piattaforme e i motori di ricerca designati sono tenuti ad adeguare i propri sistemi, risorse e processi per garantire la conformità al regolamento, creare un sistema indipendente di controllo della conformità e a svolgere e presentare alla Commissione la loro prima valutazione annuale dei rischi.
Le piattaforme online di dimensioni molto grandi sono, in ordine alfabetico: Alibaba AliExpress, Amazon Store, Apple AppStore, Booking.com, Facebook, Google Play, Google Maps, Google Shopping, Instagram, LinkedIn, Pinterest, Snapchat, TikTok, Twitter, Wikipedia, YouTube, Zalando. I motori di ricerca online di dimensioni molto grandi identificata sono: Bing, Google Search.
La nota della Commissione ricorda che le piattaforme sono state designate sulla base dei dati utente che esse erano tenute a pubblicare sul proprio sito entro il 17 febbraio 2023. Come documentato in un precedente articolo, la pubblicazione degli “utenti attivi” delle piattaforme era stato svolto con differente visibilità e trasparenza – i dati dovevano essere facilmente accessibili sui propri siti nella parte normalmente dedicata ai rapporti con gli utenti (es. termini e condizioni). Le società designate hanno ora 4 mesi di tempo per conformarsi a tutti i nuovi obblighi stabiliti dal regolamento sui servizi digitali, obblighi che mirano a conferire autonomia e responsabilità e a proteggere gli utenti online, compresi i minori, imponendo ai servizi designati di valutare e attenuare i propri rischi sistemici e di predisporre solidi strumenti di moderazione dei contenuti.
Utenti: trasparenza e accessibilità. Per quanto riguarda i maggiori poteri conferiti agli utenti,essi dovranno essere informati con chiarezza sul motivo per cui ricevono determinate raccomandazioni e avranno il diritto di non partecipare ai sistemi di raccomandazione basati sulla profilazione; dovranno poter segnalare facilmente i contenuti illegali e le piattaforme saranno tenute a esaminare con diligenza le segnalazioni. Gli annunci pubblicitari non potranno essere selezionati sulla base dei dati sensibili dell’utente (come l’origine etnica, le opinioni politiche o l’orientamento sessuale, GDPR, Articoli 4, comma 13, 14 e15, e 9; Considerando 51-56) e le piattaforme dovranno contrassegnare tutti gli annunci pubblicitari come tali, informare gli utenti su chi li promuove e fornire, nelle lingue degli Stati membri in cui operano, una sintesi delle proprie condizioni generali redatta in modo semplice e comprensibile
Le piattaforme dovranno riprogettare i loro sistemi per garantire un livello elevato di tutela della vita privata, di sicurezza e di protezione dei minori: non è più consentita la pubblicità mirata basata sulla profilazione dei minori, sono richieste valutazioni specifiche dei rischi per i minori, anche per quanto riguarda gli effetti nocivi sulla salute mentale, che dovranno essere presentate alla Commissione entro 4 mesi dalla designazione e rese pubbliche non più tardi di un anno; le piattaforme dovranno ridefinire i propri servizi, compresi interfacce, sistemi di raccomandazione e condizioni generali, per attenuare tali rischi. Analogamente, dovranno essere valutati e attenuati i rischi specifici relativi alla violenza di genere online. I piani di attenuazione dei rischi delle piattaforme e dei motori di ricerca designati saranno oggetto di audit e di vigilanza indipendenti da parte della Commissione.
Moderazione dei contenuti. Le piattaforme e i motori di ricerca dovranno adottare misure per affrontare i rischi connessi alla diffusione di contenuti illegali online e agli effetti negativi sulla libertà di espressione e di informazione; dovranno avere condizioni generali chiare e applicarle in modo diligente e non arbitrario, disporre di un meccanismo che consenta agli utenti di segnalare i contenuti illegali e prendere provvedimenti rapidi sulla base delle notifiche ricevute; rischi specifici e predisporre misure di attenuazione – ad esempio per contrastare la diffusione della disinformazione e l’uso non autentico dei loro servizi.
Trasparenza e assunzione di responsabilità. Le piattaforme dovranno garantire che le loro valutazioni dei rischi e la loro conformità a tutti gli obblighi imposti dal regolamento sui servizi digitali siano sottoposte a un audit esterno e indipendente, e dare ai ricercatori l’accesso ai dati accessibili al pubblico – in un secondo tempo sarà istituito un meccanismo specifico per i ricercatori abilitati; dovranno inoltre rendere pubblici i repertori di tutti gli annunci pubblicitari apparsi sulla loro interfaccia e pubblicare relazioni di trasparenza sulle decisioni di moderazione dei contenuti e sulla gestione dei rischi. Riguardo ai ricercatori, la Commissione ha inoltre pubblicato un invito a presentare contributi sulle disposizioni previste dal regolamento sui servizi digitali in relazione all’accesso dei ricercatori ai dati. I ricercatori abilitati avranno la possibilità di accedere ai dati di qualsiasi piattaforma o motore di ricerca online di dimensioni molto grandi per condurre ricerche sui rischi sistemici nell’UE. La consultazione si concluderà il 25 maggio.
Il regolamento sui servizi digitali è entrato in vigore il 16 novembre 2022, entro 15 mesi è prevista la piena operatività per tutti, per le grandi piattaforme online gli obblighi sono anticipati.