Aggiornato a tarda notte, nella terza giornata di riunione, l’Eurogruppo ha raggiunto un accordo di compromesso che ha sollevato molte polemiche politiche. Il piano anti-crisi da adottare tra i Paesi membri per fronteggiare l’emergenza economica causata dal Coronavirus in estrema sintesi prevede un sì al MES per le spese sanitarie, un no agli Eurobond e l’impegno per un Recovery Fund.
Tolte le condizionalità, il solo requisito per accedere alla linea di credito del MES, sarà che gli Stati si impegnino a usarlo per sostenere il finanziamento di spese sanitarie dirette o indirette, cura e costi della prevenzione collegata al Covid-19, si legge nelle conclusioni dell’Eurogruppo. La linea di credito sarà disponibile fino alla fine dell’emergenza, dopo gli Stati Membri restano impegnati a rafforzare i fondamentali economici, coerentemente con il quadro di sorveglianza fiscale europeo, inclusa la flessibilità.
L’Eurogruppo si dice poi d’accordo a lavorare ad un Recovery Fundper sostenere la ripresa. Come da richiesta francese, il fondo sarà temporaneo e commisurato ai costi straordinari della crisi e aiuterà a spalmarli nel tempo attraverso un finanziamento adeguato. L’Eurogruppo lascia ai leader le decisioni da prendere sul nuovo strumento. Il piano per la ripresa avrà un valore indicativo di circa 500 miliardi secondo il Ministro dell’Economia francese Bruno Le Marie.
C’è anche l’intesa sulle misure predisposte dalla Bei e sul programma SURE, il meccanismo anti-disoccupazione. Tutte le misure complessivamente potrebbero mobilitare circa 1.000 miliardi