“In questa fase di grandi mutamenti tecnologici e di crescita esponenziale dell’offerta, le tv locali devono saper giocare la loro più grande arma: quella di essere le emittenti informative di territori circoscritti, di dare voce a tali territori diffondendone la cultura e le istanze specifiche e fornire, in definitiva, un effettivo servizio di pubblica utilità”. Così ha esordito Maurizio Giunco, Presidente dell’Associazione delle TV Locali e Vice Presidente di Confindustria Radio Televisioni nal suo intervento nel panel del FED 2023 di Lucca di venerdì 8 giugno dedicato alle nuove sfide del mercato. Nell’occasione Giunco ha ribadito, e sostanziato con dati, l’importanza del servizio di pubblica utilità svolto dalle grandi emittenti tv locali sul territorio e ha parlato di marginalizzazione della tv lineare tutta – nazionale e locale, in Italia ed in Europa – per la persistenza di regole e oneri asimmetrici nonché dell’importanza di prominence e tasti numerici sul telecomando.
L’importanza del servizio di prossimità. “L’informazione locale seria e puntuale è la nicchia di elezione delle tv locali. Anche in occasione di grandi eventi coperti dai broadcaster nazionali, le tv locali hanno infatti la capacità e la flessibilità di adattare il loro palinsesto all’evento e il vantaggio della prossimità” ha detto Giunco, fornendo qualche esempio “Durante l’alluvione del Veneto nel 2010 le tv locali dell’area, con le loro unità mobil,i hanno prodotto fino a 12-13 ore di diretta giornaliera, fornendo un servizio di pubblica utilità di grande spessore, che è stato premiato da risultati di ascolto eccezionali. Credo che ciò stia accadendo anche nel caso dell’attuale catastrofe in Emilia Romagna”.
Il Presidente ha quindi ricordato i risultati delle tv locali nel periodo del lockdown, quando ai servizi informativi sul territorio è stata dedicata la parte più consistente del palinsesto. Al termine dell’emergenza, CRTV ha pubblicato un’analisi sugli andamenti degli ascolti dove si è verificato che “le TV locali, quelle vere, quelle informative hanno dato risultati al limite del credibile”.

“I risultati dimostrano ancora una volta che su oltre 500 tv locali, quelle strutturate per offrire un reale servizio informativo sono al massimo 100”, ha aggiunto Giunco.

Rischio di marginalizzazione della tv lineare e importanza della prominence. La tv locale, tematica per eccellenza, non risente della concorrenza dei grandi OTT che rappresentano un “cinema a domicilio”, ma “il campo da gioco sta marginalizzando sempre più la tv tradizionale, peraltro da sempre sottoposta a una serie di stringenti regole e limitazioni”. “Ciò avviene nonostante oltre il 90% del tempo di visione della popolazione rimanga dedicato alla tv lineare”, ha ricordato Giunco. Solo per questo, per l’evidenza delle rilevazioni di consumo, la tv lineare dovrebbe mantenere una rilevanza e un’accessibilità prioritarie: è il tema della cosiddetta prominence, sollevato da tempo in diversi Paesi europei, sul quale il Presidente ha riportato alcuni stralci della lettera inviata ad Ofcom da tutti i broadcaster britannici: “in assenza di un intervento, sempre più i contenuti a cui il pubblico del Regno Unito può accedere più facilmente saranno determinati da accordi di inclusione e “prominence” globale tra un piccolo numero di fornitori di contenuti globali […]il rischio è che i contenuti dei broadcaster svaniscano gradualmente dalla visibilità del pubblico[…] Questo non sarà perché quei servizi non sono apprezzati e popolari, ma semplicemente perché l’economia asimmetrica significa che i giocatori globali sono in grado di pagare profumatamente per il loro risalto”.
Prominence significa visibilità della tv sul telecomando e rispetto delle abitudini dei telespettatori. “Senza dilungarmi sulle varie homepage dei diversi marchi, basta una veloce analisi dei telecomandi dei principali costruttori di apparati TV per riscontrare che tutti hanno tasti rapidi abilitati in ogni ambiente tranne la TV tradizionale. Tasti rapidi, che sono in costante aumento sino ad arrivare al telecomando mouse di Samsung che non possiede più la tastiera numerica. Ciò con buona pace del servizio pubblico, dell’intera piattaforma digitale terrestre e dei bandi LCN” ha affermato Giunco.

“È come se sul circuito di Montecarlo tutti i piloti con le relative auto (la tv lineare) gareggiassero su di una sola corsia, mentre la Mac Laren (i player globali) avesse una corsia dedicata: sarebbe facile scommettere su quale sarà il vincitore”.
Dopo aver ricordato che Agcom si avvia tirare le somme sul suo importante lavoro sulla prominence (conclusa la consultazione), Giunco ha rivolto a Davide Rossi, Direttore Generale e Consigliere di Aires, presente in sala, una richiesta: si proponga all’acquirente di un nuovo televisore se è interessato o meno ad un telecomando senza tasti numerici. “Quando un cliente entra in un grande centro di prodotti elettronici di consumo per acquistare un nuovo televisore vede un’imponente esposizione delle diverse marche, per apprezzare la qualità delle immagini ma, mai il telecomando, che scopre solo a casa, quando apre la confezione”. Si tratta di un servizio al cliente, elementare ma importante.
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