Siddi: è maturo il tempo per una visione pubblica di sistema. Il Sottosegretario all’Editoria Giuseppe Moles ha firmato il Dpcm per la ripartizione delle risorse del Fondo Straordinario per l’Editoria. Il provvedimento è stato concertato con il ministro del Lavoro Andrea Orlando, il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e il ministro dell’Economia Daniele Franco e stanzia 90 milioni per il 2022 a sostegno di edicole, editoria quotidiana e periodica, giornalisti, emittenti televisive e radiofoniche. Circa un terzo di tale fondo sarà riservato alle emittenti radiotelevisive e consorzi Dab sotto forma di contributo a fondo perduto per investimenti effettuati nel 2022 in tecnologie innovative che siano finalizzate al miglioramento della qualità dei contenuti e della loro fruizione da parte dell’utenza.
Si tratta di una misura, spiega Moles, “fortemente voluta e inserita nell’ultima legge di bilancio per offrire a tutta la filiera una opportunità reale e concreta di rilancio. A queste risorse si aggiungeranno inoltre, una volta arrivato il via libera della Ue, i 120 milioni già impegnati per il credito di imposta sulla carta di cui potranno usufruire le imprese editrici di giornali e periodici, nonché la seconda tranche da 140 milioni del Fondo straordinario già stanziati per il 2023”.
Nel Dpcm di assegnazione del Fondo straordinario per l’Editoria è stato inoltre inserito uno stanziamento di 12 milioni di euro destinato alla stabilizzazione di giornalisti precari e all’assunzione di giovani giornalisti e professionisti con competenze digitali.
Per il Presidente di CRTV, Franco Siddi, “si tratta di un provvedimento importante che ricomprende interventi a favore di radio e tv e, in particolare, per lo sviluppo del DAB, e per il sostegno all’occupazione”. Su quest’ultimo punto continua il Presidente Siddi, “è tuttavia chiaro che il provvedimento, in prospettiva, dovrà aprirsi a integrazioni perché, per esempio, il lavoro giornalistico regolamentato va sostenuto in tutti i media, prescindendo dai limiti di diffusione territoriale, poiché si tratta della componente fondamentale dell’informazione professionale, qualificata e plurale”.