L’istituto Médiamétrie (JIC che riunisce i media, le agenzie pubblicitarie e gli inserzionisti) ha pubblicato recentemente alcuni studi sull’audience della radio e in particolare quella digitale. Si constata un aumento notevole dell’ascolto digitale della radio (per digitale si intende l’ascolto via la rete internet) e un aumento dell’ascolto di programmi in replay.
Lo studio Global Radio, che fornisce i dati di ascolto sul periodo settembre-ottobre 2022, conferma che sui 39,3 milioni di ascoltatori quotidiani (Reach +13 anni), 8,8 milioni ascoltano la radio su device digitali, riportando un incremento di 340 000 ascoltatori in un anno.
Il primo device è lo smartphone con 5,3 milioni di ascoltatori quotidiani. Seguono, ex aequo, il computer e gli smart speaker, con 1,3 milioni di ascoltatori quotidiani ciascuno. Il televisore è il quarto device con 879.000 ascoltatori quotidiani e il tablet, al quinto posto conta 487.000 ascoltatori. Lo smart speaker riporta la più forte progressione di ascoltatori (+ 200.000 in un anno) e il prossimo anno dovrebbe diventare il secondo device d’ascolto della radio diffusa via internet.
Global Radio informa anche che la fascia 35-49 anni è la più assidua all’ascolto digitale, con il 21,7% che ascolta la radio via internet quotidianamente. Questo fenomeno tocca principale le persone con un livello socio-economico superiore (23,5 % degli ascoltatori digitali). La durata di ascolto medio quotidiano della radio digitale è di 2 ore e 13 minuti, da paragonare alle 2 ore e 39 minuti dell’ascolto globale della radio.
Anche L’Année Radio 2021-2022, che analizza il mercato radio da settembre a settembre (considerato come l’anno radiofonico “naturale” in quanto i nuovi palinsesti sono lanciati a settembre), fornisce alcuni dati interessanti. Il “volume d’écoute” della radio digitale, vale a dire la Reach ponderata con la durata di ascolto, si avvicina al 20% dell’audience totale in aumento del 58% negli ultimi 5 anni. Ma il fenomeno più interessante è l’evoluzione dell’ascolto dei programmi in replay. Ogni giorno 2,7 milioni di persone ascoltano programmi radio in replay, riportando un aumento del 50% in 5 anni. L’aumento dell’ascolto della radio via smartphone, che appunto permette un accesso facile e gradevole ai replay, ha fortemente contribuito a questo incremento. Il replay capta l’attenzione dell’ascoltatore per 1ora e 9 minuti al giorno.
La radio rimane il primo media audio, attirando il 57% dell’ascolto delle fonti audio ogni giorno. Seguono le piattaforme di streaming musicale (20% del tempo di ascolto audio quotidiano), la musica personale (11%) e la musica via piattaforme video tipo YouTube. Il podcast e l’audiolibro arrivano agli ultimi posti con rispettivamente il 2% e l’1% del tempo di ascolto. Se poi prendiamo in considerazione il solo ascolto di audio parlato (escludendo quindi la musica), la radio pesa per il 92% del tempo di ascolto (79% in diretta e 13% in replay), seguita dai podcast (5%) e l’audiolibro (3%). Insomma, la radio grazie alla sua professionalità e ai suoi talenti riesce a tagliarsi la parte del leone.
Inizio gennaio prossimo Médiamétrie pubblicherà i primi risultati della rilevazione automatica dell’audience radio.
Albino Pedroia
Professore presso l’Università La Sorbona di Parigi, consulente in ambito radiofonico