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GDPR – Il nuovo regolamento privacy (CRTV, LUISS)
Il Regolamento generale sul trattamento dei dati personali (GDPR) è un cantiere aperto che impone una rinnovata consapevolezza dei diritti della persona nel settore dei media globali in un’ottica “sia aziendalistica, sia volta a creare valore nella società” come efficacemente chiosato nel capitolo introduttivo.
Con la nuova normativa, che diventa direttamente applicabile nel nostro ordinamento, le aziende (e tutti gli organismi, anche pubblici) sono infatti responsabilizzate e chiamate ad approntare un sistema di tutele e garanzie per il trattamento dei dati personali in risposta alla sensibilità e il valore che essi assumono nell’economia digitale. L’ottica più responsabilizzante comporta adempimenti e oneri aggiuntivi per gli operatori che trattano i dati, ma al tempo stesso mira a rendere il sistema più flessibile rispetto al precedente. Una sfida per le aziende, e in particolare per quelle del settore radiotelevisivo, che aggiungono ai nuovi adempimenti richiesti – fra cui per esempio progettazione del sistema di tutele, valutazioni di impatto, modulistica per i database di clienti, fornitori, utenti, dipendenti – trattamenti di dati particolarmente sensibili. Ci riferiamo per esempio ad adempimenti specifici per i quali la tutela della privacy deve essere bilanciata con valori fondanti per il pluralismo e la democrazia, come nel caso dell’esercizio dell’attività giornalistica; o alle problematiche legate alla gestione del consenso nell’esposizione mediatica, o al diritto all’oblio.
Le imprese dei media televisivi e i giornalisti hanno la consapevolezza che, nell’epoca della Rete aperta, un quadro condiviso di regole a tutela dei diritti dell’uomo e delle libertà individuali e collettive quali il diritto dei cittadini a ricevere una informazione professionale onesta, leale e indipendente sia la sfida centrale e qualificante su cui investire. Questi sono i pilastri di un’economia e una società digitale veramente inclusiva e rispettosa dei valori fondanti delle libertà civili. Le vicende recenti di utilizzo anomalo e scorretto dei dati nel mondo della comunicazione social dimostrano la stringente attualità di una assunzione di responsabilità concorrenti di soggetti diversi per evitare derive pericolose per gli individui, o per la creazione di posizioni dominanti e pervasive.
Questo manuale di CRTV, in fruttuosa sinergia con LUISS, vuol essere uno strumento utile per gli operatori del settore. Si tratta di un lavoro in parte inedito, anche se per chi opera nel campo dell’informazione professionale la tutela della privacy è già connaturato nell’esercizio dell’attività (giornalisti) e del business (editori): per le imprese del nostro settore, è fondamentale estendere il rapporto di fiducia instaurato con i cittadini, (ascoltatori, utenti, clienti) anche al sistema della rete.
Un cantiere importante, si diceva in apertura, cruciale per ribadire il ruolo centrale e responsabile degli editori radiotelevisivi; ma al tempo stesso un cantiere che richiede, mattone dopo mattone, la costruzione di un sistema di tutela solido per gli utenti da un lato, ed equo e sostenibile per le aziende del settore, dall’altro.
Un cantiere aperto che CRTV non mancherà di continuare a presidiare: con il lavoro dei professionisti delle imprese coinvolte, nonché con strumenti a sostegno delle aziende del settore radiotelevisivo che rappresenta – piccole e medie imprese, nazionali e locali, pubbliche e private – e con interlocuzioni istituzionali. Nell’ottica di sistema che contraddistingue e ispira l’attività associativa.
Francesco Angelo Siddi
Presidente Confindustria Radio Televisioni
CRTV
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