La ricorrenza, l’evento Unesco e il comunicato dei broadcaster europei sullo European Media Freedom Act. Oggi si celebra la Giornata Mondiale della Stampa (World Press Freedom Day) proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel dicembre 1993, su raccomandazione della Conferenza Generale dell’UNESCO.
E non a caso è proprio l’Unesco che organizza la conferenza annuale dedicata al tema della libertà dei media, che quest’anno si svolge, ibrida, di persona e online, dal 2 al 5 maggio in Uruguay. Il tema della giornata è “giornalismo sotto assedio del digitale” per mettere in luce “le molteplici sfaccettature dei recenti sviluppi nella sorveglianza da parte di attori statali e non statali, nonché nella raccolta di big data e intelligenza artificiale (AI), giornalismo d’impatto, libertà di espressione e privacy. Sotto i riflettori ci saranno anche le sfide associate alla sostenibilità dei media nell’era digitale e alle minacce che emergono alla fiducia del pubblico dalla sorveglianza e dagli attacchi mediati digitalmente ai giornalisti, e le conseguenze di tutto ciò sulla fiducia del pubblico nelle comunicazioni digitali” recita la “concept note”. Oltre ai temi dei sofisticati sistemi di sorveglianza (es.spyware, IA) si discute anche di trasparenza sui digital footprint lasciati da operatori professionali (e cittadini) online, e quello della sostenibilità dei media, in termini di viabilità economica e credibilità, quest’ultima per il dilagare delle fake news online. Il 3 maggio si festeggia l’anniversario dellaDichiarazione di Windhoek (1991, media africani) che contiene importanti principi sul pluralismo e la libertà di espressione. La Conferenza di quest’anno intende favorire l’attuazione dei principi delineato nella Dichiarazione Windhoek+30, nel trentesimo della firma della carta, nell’incontro svoltosi a Windhoek, appunto, in Namibia che si è incentrato sull’informazione come bene pubblico. Anche quest’anno il convegno produrrà una dichiarazione sui temi chiave affrontati.
In questa giornata CRTV si è unita alle voci di altre associazioni media europee – ACT, ABBRO, ACCeS, AKTV, ARCA, UTECA e VÖP – in un comunicato indirizzato all’Unione Europea, che si accinge ora a sviluppare una normativa specifica per la libertà dei media (European Media Freedom Act) dopo i recenti accordi politici sul Regolamento del mercato Digitale (DMA) e il Regolamento sui Servizi Digitali (DSA). Nel comunicato si richiamano i principi comuni di salvaguardia del pluralismo, l’indipendenza e la sostenibilità dei media; si richiede che le nuove normative che incidono sui media audiovisivi siano valutate alla luce di tali principi generali, sviluppando un approccio più olistico al pluralismo dei media ad evitare conflitti e mancanza di coerenza delle norme. Si chiede inoltre sussidiarietà trasparenza e proporzionalità delle nuove norme, sostegno alla crescita e alla visibilità di media europei con disposizioni pro-competitive, aggiornate e a prova di futuro.
Anche la EBU, associazione dei broadcaster pubblici celebra la giornata e il lavoro dei professionisti dello schermo e della radio che ogni giorno lavorano per fare aprire gli occhi sulle realtà più compromesse (link allo spot).