Anticipati in una nota del ministero i contenuti del decreto sulle funzioni per rafforzare la mission del Ministero delle imprese e made in Italy (MIMIT): competenze condivise e coordinate per internazionalizzazione ed energia, ma anche funzione “sostitutiva” del ministero in caso di inerzia delle Amministrazioni e creazione del difensore civico delle imprese. Il decreto legge, non ancora pubblicato in GU, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri del 4 novembre.
Il MIMIT metterà “da subito al centro le necessità delle imprese e del Made in Italy” ha dichiarato il neo Ministro Urso, che ha aggiunto che “con il decreto adottato oggi si realizza un Sistema Italia che aiuta in maniera organica e compiuta le imprese nella loro attività in Italia e nel mondo, concretizzando la mission del nuovo Dicastero.”
Nel dettaglio, indica la nota del Ministero, il decreto prevede, oltre alla nuova denominazione del Dicastero: l’istituzione del Comitato Interministeriale per il Made in Italy nel mondo co-presieduto dai Ministri degli affari esteri e delle imprese e del Made in Italy, con il compito di indirizzare e coordinare le strategie di valorizzazione e tutela del Made in Italy in Italia e nel mondo, e un maggiore coinvolgimento del MIMIT per la parte di competenza sulle linee di indirizzo strategico da dare al sistema pubblico per l’internazionalizzazione. All’interno del Comitato Interministeriale per il Made in Italy saranno condivise fra i due ministeri anche misure compensative per le imprese che sono state maggiormente colpite dalle sanzioni.
Altra novità è la copresidenza (condivisa con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) del Comitato Interministeriale per la transizione ecologica (CITE): le riunioni per elaborare strategie energetiche per le materie legate alla politica industriale saranno presiedute dal MIMIT.
È previsto inoltre, con una modifica sostanziale della norma contenuta nel decreto Aiuti, un ampliamento del potere sostitutivo del MIMIT in caso di inerzia delle Amministrazioni Centrali nei procedimenti relativi a investimenti rilevanti per il sistema produttivo nazionale (almeno 25 milioni di euro con ricadute occupazionali significative). Verrà infine creata un’apposita struttura di supporto e tutela dei diritti delle imprese, cosiddetto “difensore civico delle imprese”, con specifici compiti volta a raccogliere e a dare seguito alle segnalazioni dei ritardi e dell’inerzia della PA centrale da parte delle imprese.