HD Forum e HBBTV Symposium. Si è svolto il 17 e 18 ottobre a Roma l’HBBTV Simposium, appuntamento annuale organizzato da HD Forum Italia (HDFI). L’associazione nata per promuovere consumi, prodotti e tecnologie audiovisive e multimediali evolute in Alta Definizione, Ultra Alta Definizione, 3D comprende fra i propri associati operatori di rete e piattaforma, produttori di apparati, broadcaster e associazioni del settore. L’evento è stato l’occasione per presentare il nuovo standard HBBTV 2.0.1 per DTT, IPTV e servizi broadband.
Lo standard elaborato nel Regno Unito e condiviso a livello europeo sarà adottato nelle nuove linee di prodotto di decoder e televisori smart che sbarcheranno sul mercato italiano. All’evento sono state presentate le nuove tecnologie per l’interattività e la connessione evolute sui televisori di nuova generazione, confrontando le varie esperienze europee. Ed è stato trattato il tema dell’ultra HD, nuova frontiera dell’offerta televisiva.
“Confindustria Radio Televisioni ha sempre sostenuto l’attività di standardizzazione e promozione delle nuove tecnologie svolta da HD Forum”, ha dichiarato il Vicepresidente Stefano Selli che è intervenuto nel panel di apertura, alla presenza del presidente di HD Forum Benito Mari “bisogna ora affrontare una nuova migrazione per liberare la banda 700 entro il 2022 con tecnologie a prova di futuro come l’HEVC”. Selli ha ricordato che “l’Italia è un Paese difficile, con oltre 500 televisioni locali e 13 Paesi confinanti con frequenze interferenti da coordinare: sarà necessario lavorare in una logica di sistema, CRTV ha già sollecitato alle autorità l’istituzione di una ‘cabina di regia’ come a suo tempo nel 2006, fu il CNID con ministro delle Comunicazioni l’attuale Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Un organismo che metta intorno a un tavolo industry dei terminali, distribuzione, broadcaster, istituzioni, autorità e altri stakeholder; e che delinei la roadmap di una transizione che si prefigura complessa, per es. dal punto di vista della dotazione dei terminali adatti a ricevere le nuove tecnologie presso le famiglie, e che richiederà forme di aiuto e compensazione”.
HBBTV è un acronimo che sta per Hybrid Broadcast Broadband TV, tecnologia che gestisce servizi avanzati di televideo, servizi catch-up, video-on-demand, social networking, applicazioni multimediali, giochi. Questa ulteriore evoluzione che consente di ibridare digitale terrestre, IPTV e servizi broadband di fatto sostituisce il vecchio standard MHP, interfaccia software base per una “interattività realmente evoluta con connettività straordinariamente performante, con la piena maturità di codec video e tecnologie di streaming adattivo e con l’aggiunta di altri presidi tecnologici come la Content Protection e la sicurezza applicativa” come dichiara Marco Pellegrinato, Vice Presidente di HD Forum Italia (HDFI).
L’Italia con la versione 2.0.1 basata su HTML5, il linguaggio del Web, si allinea agli altri Paesi europei nell’adozione di questo che diventerà il formato di riferimento per i servizi televisivi interattivi forniti dai broadcaster su smart TV e set-top-box.
HDFI aveva annunciato lo scorso anno l’avvio della distribuzione dei primi prodotti compatibili nel 2017: “da ora in poi i costruttori di TV non dovranno più realizzare prodotti specifici per l’Italia” ha dichiarato Marco Pellegrinato.
Lato utente la principale novità sarà legata all’aumento del numero dei servizi disponibili, sulla nuova piattaforma HTML5, applicazioni oggi presenti solo su alcuni smart TV proprietari. “Inoltre i servizi già esistenti saranno molto più veloci, reattivi e performanti oltre che perfettamente integrati con i personal device come tablet e smartphone. I terminali con il nuovo standard verranno messi sugli scaffali a partire dal prossimo mese di novembre oppure in modelli di TV 2017 già venduti sul mercato, che per le caratteristiche tecniche già evolute, potranno essere aggiornati dal costruttore con nuovi upgrade software adatti a includere HbbTV 2”.
Ma anche i broadcaster si uniformeranno alla nuova tecnologia convertendo le proprie applicazioni interattive da MHP ad HbbTV 2.0.1, anche se è probabile che per un certo numero di anni i due standard coesisteranno. Tra la fine dell’anno corrente e il primo semestre 2018, partiranno una serie di nuovi servizi, di cui molti anticipati alla platea dell’evento: la suite Mediaset sarà on air a partire dal prossimo 6 novembre per tutti i possessori di smart TV compatibili con l’HbbTV 2, le nuove app comprendono TgCom, Sport Mediaset e Meteo.it.
La Rai nell’ambito della propria missione di servizio pubblico a breve varerà la sua app per la “slow TV”, sviluppata dal Centro Ricerche di Torino e da Rai Digital, che permetterà di rallentare l’audio e il video per facilitare la fruizione da parte degli anziani o agevolare l’apprendimento delle lingue straniere.
Fra le piattaforme satellitari: Tivù ha lanciato ‘Tivùon’, applicazione accessibile sul telecomando che comprende una guida TV avanzata per tutti i programmi e i canali del digitale terrestre e di Tivùsat, l’accesso ai video dei programmi andati in onda negli ultimi 7 giorni sui canali Rai, Mediaset, La7 e “Tivùlink”, accesso rapido alle applicazioni on demand di Rai Replay, Mediaset on Demand, Rivedi La7.
Eutelsat ha varato Sat.Tv, guida personalizzata dei canali satellitari gratuiti che consente, in modo semplice e intuitivo, di selezionare i programmi preferiti, di memorizzarli in un determinato ordine e di realizzare una ricerca per data, orario e tipologia di contenuto. La logica di funzionamento è la stessa di FRANSAT Connect, sempre basata su HbbTV, che Eutelsat ha varato nel 2012.
Utilizzando il linguaggio del Web si prevedono inoltre ulteriori servizi che altri operatori potranno portare sui nuovi apparati di ricezione. Anche la pubblicità diventerà “su misura” (a patto che l’utente abbia rilasciato il consenso ad essere profilato): durante la trasmissione degli spot, sarà possibile per esempio navigare con il telecomando all’interno di widget di prodotto, e magari ricevere buoni sconto.
Ultra HD. Si parla infine già di Ultra HD e nella prossima pubblicazione di HD Forum (Ultra HD Book 1.0), che dovrebbe essere varata entro fine ottobre, insieme allo standard verranno ratificate le più recenti tecnologie complementari (come ad esempio HDR, HFR, WCG e Audio Enhanced).
“Più in particolare, Ultra HD Book 1.0 significa piena adozione sugli apparati di ricezione televisiva dei formati Ultra HD 4K, incluso l’HDR, in termini di specifiche tecniche di sistema” continua Pellegrinato. La nuova frontiera è di tipo ‘platform agnostic’, è la prima volta che esce una pubblicazione integrata e realmente multipiattaforma che comprende Digitale Terrestre, Satellite e IP (i precedenti HD Book DTT e HD Book SAT si riferivano a piattaforma distinte DTT e SAT”).
Tutti questi nuovi presidi tecnologici dovrebbero agevolare l’acquisto di apparati di ricezione in grado di affrontare il futuro switch-off della banda 700 Mhz che l’Italia dovrà completare entro il giugno 2022.
La TV del futuro: opportunità e rischi. Nell’ambito del convegno, Paul Gray, principal analyst per IHS Technology, ha fatto il punto sulla diffusione dei TV Ultra HD. In occasione del MIPCOM UHD event, svoltosi a Cannes il 16 ottobre, Gray ha affermato che nel mercato cinese oltre il 66% dei TV con schermi di diagonale superiore ai 40″ ha risoluzione Ultra HD. La percentuale si attesta invece al 50% negli Stati Uniti e in Europa. Il 10% delle abitazioni europee dispone già di un TV Ultra HD. Le proiezioni per il 2021 stimano una crescita fino al 32%.
I film sono ad oggi i contenuti Ultra HD più diffusi, ma tutti gli altri generi stanno incrementando la propria diffusione grazie al calo dei costi di produzione. Per quanto riguarda i canali TV in Ultra HD, se ne contano 22 in Europa, 16 in Nord America e 6 in Giappone.
L’analista ha infine sottolineato alcune criticità. La prima riguarda i TV HDR economici, ritenuti non capaci di offrire prestazioni sufficienti a valorizzare l’elevata gamma dinamica di nuovi servizi che si affacciano sul mercato. La altre problematiche, in chiave futura, riguardano la risoluzione 8K: introdurla a breve sul mercato porterebbe a rendere l’Ultra HD prematuramente obsoleto agli occhi del grande pubblico; o i nuovi servizi di assistenti vocali, attualmente su terminali mobili (Google Assistant, Alexa di Amazon, Siri di Apple), che potrebbero sbarcare anche sui televisori di nuova generazione: queste app si potrebbero trasformare da “gateway” in “gatekeeper”, il comando vocale lascia infatti i risultati del Search agli algoritmi di quanti hanno sviluppato il software.
HD Forum Italia. L’associazione presieduta da Benito Mari, è stata fondata nel 2006, a ridosso del passaggio del segnale televisivo via etere al digitale terrestre HD Forum Italia ha seguito il percorso evolutivo dell’Alta Definizione producendo un’importante “letteratura tecnica” che ha dato origine alla collezione HD Book (HD Book Collection): guide, protocolli e documenti con specifiche tecniche che negli anni sono diventati un punto di riferimento per produttori di apparati e broadcaster.