Investimenti pubblicitari FY-2021: il mercato recupera i livelli pre-pandemici. RadioTV chiude l’anno sopra i 4 miliardi (+14,0%)
Nel corso degli ultimi 15 anni lo scenario media è cambiato profondamente. Il mercato pubblicitario ha attraversato due crisi finanziarie (subprime, debito sovrano) e una sanitaria particolarmente “disruptive” in termini di comportamenti sociali/mediali; allo stesso tempo, la presenza sempre più ampia e rilevante degli operatori globali Over The Top – OTT (Google, Facebook, Amazon …) all’interno del territorio nazionale, ha riconfigurato anche gli assetti dei mezzi pubblicitari con l’ascesa del Digital su quelli più «tradizionali» (nel 2020 Internet supera la Televisione). [1]
Il mercato degli investimenti pubblicitari in termini di perimetro «esteso», [2] ovvero inclusivo delle componenti search, social e classified di Internet e degli OTT, nonostante la stagnazione dell’economia nazionale, ha mostrato negli ultimi anni un andamento in crescita (al netto della variabile pandemica) riavvicinandosi ai livelli pre-crisi del 2007 (-0,1% CAGR 15Y).
Investimenti pubblicitari: totale MEZZI negli ultimi 15 anni (2007-2021)
(milioni di euro; perimetro esteso)
Fonte: elaborazioni Confindustria Radio Televisioni (CRTV) su dati Nielsen. Il perimetro «esteso», monitorato da Nielsen, include i mezzi classici e Internet (Total Digital), comprensivo della a stima search, social, classified e dei cosiddetti Over The Top (OTT).
[1] In Europa, il Digital è ormai il primo mezzo in tutti i principali Paesi (Big-5). Secondo le stime elaborate dai differenti istituti locali (Warc, Zaw, IRAP, InfoAdex) e sulla base dei dati IAB Europe, risulta primo dal 2011 nel Regno Unito, dal 2014 in Francia, dal 2018 in Spagna e Germania.
[2] Il “perimetro esteso” integra i dati Internet forniti da FCP-AssoInternet con una survey (Nielsen Digital Survey) condotta su un campione rappresentativo del mercato italiano della pubblicità.