Questo numero di CRTV News ruota intorno all’emergenza coronavirus, sono molti gli articoli che toccano direttamente diversi aspetti dell’attività radiotelevisiva in questo frangente (es, normativa privacy, sicurezza dei lavoratori), ma anche indirettamente (es. misure UE). Segnaliamo in particolare l’intervista che il nostro Presidente Franco Siddi ha rilasciato al Sole 24 Ore alla vigilia dell’approvazione del cosiddetto “Decreto Cura Italia” dove sottolinea in particolare le difficoltà in cui versa il settore dell’emittenza locale, anch’essa in prima linea per garantire la continuità del servizio, in questo caso di informazione e comunicazione di prossimità; continuità garantita con maggiori difficoltà e meno risorse, per l’impatto diretto che la crisi sanitaria sta avendo sule PMI del territorio e di conseguenza sugli investimenti pubblicitari. Al riguardo segnaliamo anche il comunicato stampa del comparto locale rappresentato in CRTV successivo all’approvazione del decreto. In questo numero iniziamo a raccontare infine cosa succede all’interno dell’industria radiotelevisiva nel periodo di emergenza sanitaria: di fronte allo schermo, presso il nostro pubblico costretto a casa, sullo schermo (palinsesto, produzioni, comunicazione, pubblicità) e dietro lo schermo (es. le misure precauzionali).
In linea con le disposizioni governative Confindustria Radio Televisioni ha attivato la modalità di smart working di tutti i dipendenti: questo ci permetterà di garantire, anche noi, la continuità del servizio, allineandoci a quanto succede nell’attività quotidiana che svolgono i nostri associati. Al riguardo segnaliamo che anche su questo fronte gli operatori radiotelevisivi hanno agito responsabilmente, anticipando volontariamente una serie di cautele che in seguito sono diventate obbligatorie per tutte le imprese e su tutto il territorio con il Dpcm del 9 Marzo scorso. I nostri associati, sparsi su tutto il territorio della penisola, hanno infatti adottato precauzioni a tutela della salute e dei propri dipendenti che in seguito sono state previste in decreti e ordinanze.
Coronavirus, le precauzioni dei maggiori gruppi televisivi
Partendo dalle prime rilevanze raccolte all’interno del settore televisivo nazionale Discovery Italia ha messo tutti i propri dipendenti in smart working da lunedì 24 febbraio, analogamente Viacom CBS. I gruppi maggiori, Rai, Mediaset, La7, si sono anch’essi organizzati tempestivamente per l’emergenza sanitaria, predisponendo misure precauzionali a tutela dei lavoratori fin dai primi giorni dell’emergenza, anche nelle sedi al di fuori delle zone più colpite.
Restrizioni all’accesso, norme sanitarie. Il primo a intervenire è stato il gruppo Mediaset, sede principale Milano, che già da venerdì 21 febbraio ha intrapreso una serie di iniziative a tutela della salute e della sicurezza dei dipendenti: esonerati dal rendere prestazione lavorativa tutti i colleghi che risiedono o sono domiciliati nei comuni isolati; trasferte di lavoro ridotte a quelle assolutamente indispensabili, limitate le riunioni di lavoro con personale esterno, ampliamento delle attività in smart working (ovvero, da casa e senza recarsi in ufficio); chiunque presenti sintomi influenzali, raffreddore o problemi respiratori non cronici è invitato a restare a casa, e chi abbia avuto contatto con persone potenzialmente infettate dal virus deve segnalarlo alle autorità sanitarie, al proprio responsabile e alla direzione risorse umane, rimanendo a casa dal lavoro.
Per La7, sede principale Roma, i provvedimenti decisi e comunicati tempestivamente anche ai fornitori esterni, tutti in linea con le ordinanze ministeriali e le disposizioni, hanno previsto in particolare che: non vengono più inviati giornalisti nelle zone rosse; chi ci è stato non è rientrato nella sede di lavoro. È stato inoltre attivato con un accordo sindacale lo smart working per la sede di Milano, mentre c’è più cautela nelle trasferte, permesse solo se strettamente necessarie e comunque autorizzate. Stabilito il rafforzamento generale delle misure di igiene con relativa informazione.
L’emittente di servizio pubblico Rai, sede principale Roma ha dovuto gestire una maggior complessità organizzativa che prevede diverse sedi metropolitane (Roma, Milano Napoli, Torino) e tutte le sedi delle testate regionali (TGR). Rai ha subito disposto che «coloro che si sono recati nelle aree di rischio negli ultimi 14 giorni devono segnalarlo alle autorità sanitarie e alla task force aziendale. Tali soggetti, al termine della missione, non potranno accedere ai siti aziendali e sono invitati a restare a casa per un periodo di 14 giorni dalla data del rientro, lavorando da remoto». Inoltre ha vietato tutte le trasferte in Italia o all’estero non direttamente connesse a esigenze di copertura informativa e non funzionali a garantire la continuità operativa aziendale; limitate le visite in azienda da parte di soggetti esterni, che dovranno, tutti, firmare una autocertificazione in caso di accesso ai siti Rai; sospese iniziative che prevedono una elevata presenza di ospiti in Rai, come ad es., oltre ai programmi con pubblico in studio, visite scolastiche, ecc.; sono stati predisposti infine punti di distribuzione di mascherine, guanti e disinfettante nelle sedi principali di Milano in corso Sempione e di Roma a Saxa Rubra.
Smart working 100%. Discovery Italia, presente su Milano e Roma, che ha una organizzazione del lavoro piuttosto snella, coerentemente con le indicazioni delle istituzioni ha invitato tutti i suoi dipendenti a lavorare in remoto da lunedì 24 febbraio, tranne per quelle funzioni che devono garantire continuità operativa. Il gruppo Discovery Italia ha già da tempo una policy interna per cui, almeno teoricamente, ogni dipendente ha smart working illimitato.
ViacomCBS, sede principale Milano, fin dai primi giorni oltre a seguire le procedure regionali emanate dagli organi competenti, ha predisposto misure con l’obiettivo di tutelare il personale e parallelamente assicurare la business continuity: flessibilità e tutela in particolare per genitori, dipendenti con situazioni di salute a rischio e pendolari, viaggi limitati in Italia e all’estero agli strettamente necessari. In tempi brevissimi è stato attivato lo smart working per tutta l’azienda.
http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus