I cambiamenti proposti alla direttiva Servizi Media Audiovisivi (SMAV) sono un passo indietro che rischia di inibire la crescita, la scelta del pubblico e gli investimenti in contenuti europei, invece di perseguire l’obiettivo dichiarato dalla Commissione di promuovere l’economia digitale europea. E’ quanto sostengono tutte le maggiori associazioni di emittenti e concessionarie radiotelevisive europee – ACT, COBA, EGTA, VPRT, cui si è unita Confindustria Radio Televisioni- CRTV – che hanno sottoscritto in una lettera congiunta un appello a politici e istituzioni.
Un passo indietro, che minaccia lo sviluppo del sistema audiovisivo europeo.
La revisione della direttiva SMAV è un’opportunità unica per promuovere il pluralismo, e la varietà nel settore radiotelevisivo nei prossimi dieci anni; per facilitare la competizione delle emittenti continentali con gli operatori globali online, meno regolamentati; per massimizzare il loro investimento in contenuti europei e occupazione; per innovare e rispondere alle esigenze di un pubblico in rapida evoluzione.
Secondo l’appello la proposta di revisione rischia di:
- minacciare il sistema di regole comuni che sono state alla base dello sviluppo del settore AV accompagnato dalla precedente versione della direttiva. Il riferimento in particolare è alle norme che rivedono il principio del Paese d’origine (articoli 2, 3, 4, 9 della proposta di revisione), con impatti sulla libertà di scelta e il pluralismo, soprattutto nei mercati più piccoli;
- con l’introduzione di nuove restrizioni per la principale risorsa del settore, la pubblicità, oltre a mantenere precedenti disposizioni obsolete, ridurre la capacità di soddisfare la domanda di contenuti di alta qualità del pubblico e di competere efficacemente con gli operatori globali online (articoli 9, 10, 11, 19, 20, 23).
- impedire che le emittenti, che sono già tra i più grandi investitori in contenuti europei, assumano un approccio innovativo al finanziamento di contenuti e rispondano alle richieste in evoluzione del pubblico introducendo vincoli più rigorosi, quali i prelievi sui servizi lineari e non lineari delle emittenti (articolo 13).
Il settore audiovisivo europeo è stato una storia di successo per tutti i dieci anni di applicazione dell’attuale direttiva SMAV, con aumenti costanti degli investimenti in contenuti europei, creazione di occupazione, crescita del numero di canali a disposizione dei cittadini UE” recita la lettera congiunta, che prosegue “Come associazioni radiotelevisive europee, con membri in tutto il territorio dell’Unione, esortiamo politici e istituzioni a promuovere la forza competitiva del nostro settore nel lungo termine e rispettare l’obiettivo originario dichiarato di questa revisione di porre le basi per una competizione più equa per tutti gli operatori.
L’appello giunge nel momento in cui la revisione della direttiva entra nella fase finale di concertazione all’interno del trilogo UE (Consiglio, Parlamento Commissione), con la conclusione del procedimento programmata per il giugno 2017. Si allega la lettera congiunta e uno schema che riassume i 5 principi cardine della direttiva SMAV che le associazioni chiedono di tutelare e promuovere.
ALLEGATI
Statement by the ACT, CRTV, COBA, EGTA, and VPRT on the Review of the AVMS Directive