È un fenomeno tutto italiano che si è sviluppato sia in termini di brand nazionali che locali: ci riferiamo alla visual radio o radiovisione, che Confindustria Radio Televisioni monitora all’interno del Rapporto sui Canali TV in Italia. Nel 2022 i canali visual radio a diffusione nazionale (broadcasting) sono 15, di cui quasi tutti sono in alta definizione. Più in generale, allargando l’analisi alla musica, troviamo anche un numero marginale di canali tv (slegati dalle emittenti radio) che offrono un palinsesto di genere, tra cui Classica HD, MEZZO e i canali di Paramount (MTV, MTV Music, VH1 Italia).
Fra gli eventi più recenti si segnala, il 21 dicembre 2022, lo sbarco su digitale terrestre e su TivùSat della versione visual di Radio RAI 2, precedentemente disponibile esclusivamente all’interno del servizio Rai Play (piattaforma IP) dal momento del suo lancio (2020).
Se il fenomeno riguarda ora molte radio nazionali, incluse alcune di servizio pubblico, l’idea della radio in TV è nata dalle emittenti commerciali, con pionieri come Radio Italia TV, editore di Video Italia, canale TV di brand extension, edito da Radio Italia: il canale in chiaro su DTT e satellite è prossima a celebrare i 20 anni (quasi continui) di programmazione. Anche se il vero e proprio pioniere della visual radio/radiovisione è RTL 102.5 Hit Radio, che dal 2005 inizia le prime sperimentazioni in radiovisione (simulcast video con la programmazione radio), nel settembre del 2006 in radiovisione con alcuni programmi e poi con l’intero palinsesto dal 2007. Nella tabella che segue una mappatura dell’offerta visual radio/radiovisione con la distinzione fra simulcast radio e TV e palinsesto (indipendente dall’emissione radio, brand extension).

La radio in TV, non è solo visual, ma anche offerta audio accessibile gratuitamente/FTV per tutti sulle piattaforme televisive broadcasting (DTT e DTH). A fine 2022 si rilevano 24 emittenti sul digitale terrestre, di cui 9 in modalità HbbTv, e più di 50 sulla piattaforma satellitare tra Sky e Tivùsat.
Il rapporto fra radio e tv è antico e al tempo stesso molto moderno.
Dalle origini la TV ha pescato talent e format dalla radio (qualche es. per tutti, Fiorello, Amadeus, ma anche Mike Buongiorno, Corrado, Alberto Sordi, per i format Tutto il calcio minuto per minuto, Sanremo e La corrida, per citarne solo alcuni). E il fenomeno continua ancora. Nell’epoca della multicanalità gratuita la radiovisione è stata terreno di brand extension radio vs tv. Oggi la declinazione visual della radio è in linea con la progressiva resa digital dei contenuti, che predilige il linguaggio video, accompagna la declinazione online della radio con contenuti extra e prelude all’offerta più elaborata (a livello di metadati, informazioni e video) del DAB.