12% di credito di imposta per aggravi del 30% dei costi energetici le misure approntate. È stato pubblicato in gazzetta (GU n.67 del 21-3-2022) il cosiddetto “decreto Ucraina” (decreto 21 marzo 2022 n. 21) che prevede misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina. Il decreto, che è in vigore da oggi, 22 marzo contiene, fra l’altro, le misure per il contenimento dell’effetto “caro bolletta” sulle imprese. CRTV pur consapevole dell’impatto generalizzato del rincaro dei costi energetici su tutte le industrie e le famiglie, aveva rappresentato al Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e alla Sottosegretaria Anna Ascani, l’effetto sul settore radiotelevisivo, e in particolare sul comparto radiofonico, maggiormente provato dalla crisi economica indotta dal Covid richiedendo misure strutturali, per continuare a svolgere un essenziale servizio di informazione, comunicazione e intrattenimento alla popolazione.
Il decreto interviene con misure erga omnes a sostegno delle imprese con consumi sopra una certa soglia minima. La disposizione rilevante è l’art. 3 “Contributo, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica”. Il decreto individua le imprese beneficiarie facendo riferimento ad una soglia minima di consumo di energia elettrica (dotazione di contatori di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW), e ad esse riconosce, a parziale compensazione dei maggiori oneri un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, pari al 12 per cento della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica, effettivamente utilizzata nel secondo trimestre dell’anno 2022 (fatture d’acquisto). Il contributo è riconosciuto qualora il prezzo della stessa (media riferita al primo trimestre 2022, al netto delle imposte e degli eventuali sussidi), abbia subito un incremento del costo per kWh superiore al 30 per cento del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019. Il credito di imposta non concorre alla formazione del reddito d’impresa ne’ della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive ed è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi (nella misura dell’onere aggiuntivo). È cedibile dalle imprese beneficiarie ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli atri intermediari finanziari. Il costo della misura viene finanziato dalla tassazione del 10% degli extraprofitti delle società energetiche.
Fra le altre misure per le imprese, come indicato nella nota del MISE a valle della votazione in Consiglio dei Ministri si segnalano: la rateizzazione delle bollette di energia e gas di maggio e giugno fino a 24 rate mensili con garanzia SACE; buoni benzina esentasse fino a 200 euro per i dipendenti di aziende; nonchè (indirettamente) il taglio del costo delle accise dei carburanti di 25 centesimi sino a fine aprile. Altre risorse sono state destinate a sostegno dei lavoratori di imprese in difficoltà, con altre settimane di Cig in deroga nei limiti di spesa di 150 milioni di euro fino al 31 dicembre 2022.
Sono stati inoltre potenziati i poteri e gli strumenti del Garante per la sorveglianza dei prezzi già istituto presso il Ministero. È rafforzata infine la disciplina del Golden power per il controllo degli investimenti stranieri in Italia, in alcuni settori strategici: dalla difesa alla sicurezza, ai servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G e al ‘cloud’ nazionale.